Il Papa nel Messaggio per la Giornata mondiale del malato 2008: nell'Eucaristia il
senso salvifico del dolore, nella Vergine la Madre che consola
“Valorizzare appieno” la coincidenza proposta dal calendario 2008 degli eventi ecclesiali
che prevede, fra gli altri, la celebrazione del 150° anniversario delle apparizioni
di Lourdes e il Congresso eucaristico internazionale di Québec, nel giugno prossimo.
A chiederlo è Benedetto XVI nel suo Messaggio per la Giornata mondiale del malato
del prossimo 11 febbraio, giorno delle apparizioni della Vergine alla grotta di Massabielle.
Per il Papa, esiste una “stretta connessione” tra il “Mistero eucaristico, il ruolo
di Maria nel progetto salvifico e la realtà del dolore e della sofferenza dell’uomo”.
Il servizio di Alessandro De Carolis:
Da un
lato, l’Eucaristia che, nel contemplare il sacrificio di salvezza di Cristo, instilla
la pace nel cuore di chi, pur malato, vive il suo dolore aperto alla fede. Dall’altro
lato, la Madonna, considerata da chi soffre la madre consolatrice per eccellenza.
Su questo vincolo spirituale tra il sacrificio di Cristo e sua Madre, Benedetto XVI
impernia il Messaggio per la Giornata mondiale del malato 2008, tradizionalmente fissata
all’11 febbraio, giorno in cui la giovane Bernadette Soubirous vide apparire la “Bianca
Signora” in un anfratto roccioso della campagna di Lourdes. E proprio quella Grotta,
diventata un luogo di preghiera e un simbolo di speranza per milioni di malati, sarà
al centro - fino all’8 dicembre di quest’anno, del Giubileo per il 150.mo delle apparizioni
dell’Immacolata Concezione. Meditare su di lei, scrive il Papa nel Messaggio, offre
ai malati un primo insegnamento: “Lasciarsi attrarre dal ‘sì’ che l’ha congiunta mirabilmente
alla missione di Cristo, redentore dell’umanità - afferma - è lasciarsi prendere e
guidare per mano da Lei, per pronunciare a propria volta il ‘fiat’ alla volontà di
Dio con tutta l’esistenza intessuta di gioie e tristezze, di speranze e delusioni,
nella consapevolezza che le prove, il dolore e la sofferenza rendono ricco di senso
il nostro pellegrinaggio sulla terra”.
Tuttavia,
prosegue il Papa, “non si può contemplare Maria senza essere attratti da Cristo” e
questo legame, spiega, “lo avvertiamo, in maniera misteriosa, nel Sacramento dell’Eucaristia”.
Ecco perché a Lourdes, constata Benedetto XVI, la liturgia eucaristica è un “forte
e costante richiamo”, insieme con le altrettanto frequenti adorazioni del Santissimo
Sacramento e le benedizioni dei malati. Dunque, il tema del prossimo Congresso eucaristico
internazionale in programma in terra canadese, evidenziando l’Eucaristia come “dono
di Dio per la vita del mondo”, arriva a suscitare nei cristiani - afferma il Pontefice
- “un’attenzione amorevole per i sofferenti e gli ammalati”, poiché l’Eucaristia “spinge
ogni credente a farsi ‘pane spezzato’ per gli altri”. Dunque, “è proprio dall’Eucaristia”,
riflette Benedetto XVI, che la pastorale della salute “deve attingere la forza spirituale
necessaria a soccorrere efficacemente l’uomo e ad aiutarlo a comprendere il valore
salvifico della propria sofferenza”.
Il Papa termina
il messaggio invitando anzitutto a valorizzare “appieno” quella che definisce la “felice
coincidenza” tra il 150.mo anniversario delle apparizioni di Lourdes e il Congresso
eucaristico internazionale. E poi, invoca la protezione di Maria su quanti, dice,
sono provati dalla malattia, sugli agenti sanitari, sugli operatori della pastorale
sanitaria ovvero, scrive, su “chiunque con fattiva dedizione si occupa di servire,
nel corpo e nell’anima, gli ammalati e i bisognosi”. Se a Québec, conclude Benedetto
XVI, “si contempla il mistero dell’Eucaristia dono di Dio per la vita del mondo, nella
Giornata Mondiale del Malato, in un ideale parallelismo spirituale, non solo si celebra
l’effettiva partecipazione della sofferenza umana all’opera salvifica di Dio, ma se
ne possono godere, in certo senso, i preziosi frutti promessi a coloro che credono.
Così il dolore, accolto con fede, diventa la porta per entrare nel mistero della sofferenza
redentrice di Gesù e per giungere con Lui alla pace e alla felicità della sua Risurrezione”.