ROMANIA Per la prima volta il patriarca ortodosso nella cattedrale cattolica per la
Settimana di preghiere per l'unità dei critiani
IASI, 18gen08 - Evento ecumenico assolutamente inedito in Romania, questa sera, per
l'apertura della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani: per la prima volta
nella storia delle relazioni ecumeniche del Paese est-europeo, il Patriarca ortodosso
Daniele ha iniziato le giornate di preghiera per l'unità dei cristiani in una cattedrale
cattolica fuori della capitale, andando nella diocesi cattolica di Iaşi, nel nord-est
del Paese. Il vescovo locale Petru Gherghel, infatti, ha coltivato negli anni passati
una lunga amicizia personale e un rapporto teologico con l'attuale Patriarca ortodosso,
quando era ancora metropolita della città di Iaşi. È infatti sull' intensificarsi
delle relazioni personali, nella serenità e amicizia cristiana, che ha insistito il
Patriarca ortodosso rumeno nella sua omelia tenuta durante la celebrazione ecumenica
nella cattedrale cattolica. La preghiera è un dovere, una necessità e un beneficio.
Citando poi San Giovanni Crisostomo ("Quando l'uomo smette di pregare, comincia il
peccato"), da buon conoscitore della teologia cattolica, sua Beatitudine ha preso
un testo di San Bernardo di Chiaravalle il quale afferma: "Ora restano queste tre
cose: la preghiera, la parola e l'opera buona, ma la più grande di queste è la preghiera
perché ispira le altre due". Come beneficio, la preghiera è fonte di guarigione e
di fortificazione, di cui abbiamo tanto bisogno quando parliamo dell'unità dei cristiani.
Il Patriarca ha così concluso: "Dobbiamo intensificare la preghiera per l'unità non
una settimana soltanto, ma deve diventare una pratica quotidiana, possibilmente tutto
l'anno". Significativo anche il fatto che il patriarca ortodosso ha rivolto un
messaggio particolare per la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, rivolgendosi
esplicitamente a tutti i cristiani della Romania, salutando in particolare il centenario
dell'iniziativa di preghiera. "Il movimento di recupero dell' unità dei cristiani
nel ventesimo secolo ha aiutato le Chiese a superare il loro provincialismo", scrive
il patriarca ortodosso rumeno nel suo messaggio. Ancora di più, tale movimento "porta
le Chiese a pensare nella fraternità, non una contro un'altra ma insieme alle altre,
non in spirito di polemica ma in modo irenico". Continuando l'eco della Terza
Assemblea Ecumenica di Sibiu, ospitata proprio dalla Romania nel settembre scorso,
il vescovo Petru Gherghel della diocesi di Iaşi, ha ribadito le parole di Benedetto
XVI in riferimento alla natura irreversibile dell'opzione ecumenica della Chiesa Cattolica.
Suggestiva, infine, la partecipazione dei due cori, quello della chiesa cattolica
e quello della cattedrale ortodossa, i quali hanno cantato insieme i medesimi canti
liturgici delle due tradizioni cristiane: un segno inequivocabile che questa Settimana
di preghiera per l'unità può trasformare i cuori dei credenti in altrettanto strumenti
di fratellanza e unità tra uomini, popoli e Chiese. Il prossimo appuntamento
di massimo livello per le giornate di preghiera per l'unità è a Bucarest, nella cattedrale
patriarcale ortodossa, con la partecipazione dell'arcivescovo cattolico della capitale
rumena, mons. Ioan Robu. (Programma rumeno – ADRIAN DANCA)