Medio Oriente: si teme un'emergenza umanitaria nella Striscia di Gaza dopo la chiusura
dei valichi decisa da Israele
Nuova fiammata di violenza in Medio Oriente. Nella Striscia di Gaza continuano i raid
israeliani ed il lancio di razzi Qassam verso lo Stato ebraico. Una situazione che
rischia di degenerare sempre di più per la decisione di Israele di chiudere i valichi.
Si teme un’emergenza umanitaria. Il servizio di Benedetta Capelli:
Il
premier israeliano Ehud Olmert è stato chiaro ieri, parlando a Tel Aviv: ha detto
che la guerra continuerà fino a quando non cesseranno i lanci di razzi contro lo Stato
ebraico. Si riaccendono così i toni mentre a livello diplomatico continua il dialogo
tra le parti che ad Annapolis, negli Stati Uniti, avevano trovato un’intesa di massima
per un accordo di pace tra israeliani e palestinesi. C’è da capire allora quanto le
perdite sul terreno condizioneranno il dialogo appena ripreso. Anche oggi si registrano
tre vittime palestinesi, dopo le sette di ieri, in un raid aereo israeliano sulla
zona di Jabalya. L’operazione è scattata in risposta al continuo lancio di
razzi Qassam sulla città di Sderot che hanno provocato notevoli danni. Ieri sera Olmert
ha compiuto un sopralluogo sulla zona ed ha promesso agli abitanti del luogo aiuti
materiali. Il ministro della Difesa Barak ha ordinato la chiusura di tutti i valichi
fra Israele e Gaza, una misura che resterà in vigore alcuni giorni sia per quanto
riguarda il traffico di merci che il transito di persone. Nella zona vivono
oltre un milione di abitanti in condizioni di assoluta miseria. Il provvedimento ha
fatto subito allarmare le organizzazioni umanitarie che temono l’isolamento
della Striscia di Gaza. Per l’agenzia delle Nazioni Unite di sostegno ai profughi
palestinesi, già la situazione era difficile prima di questa nuova misura che non
può far altro che complicare le cose. Un portavoce dell’agenzia si è detto meravigliato
del provvedimento proprio mentre si tenta il rilancio del dialogo. “La chiusura dei
valichi - ha precisato - non è certo nell’interesse della pace”.
Libano-
presidenziali Febbrile attività diplomatica del segretario generale della Lega
Araba, Amr Mussa, giunto in Libano per tentare di risolvere la crisi istituzionale
nel Paese, senza presidente dalla fine di novembre. Dopo aver avuto incontro oggi
con il presidente del parlamento, Nabih Berri, e il premier Fuad Siniora, è atteso
nelle prossime ore in Siria. Sarebbe Damasco a non volere un’intesa per la scelta
del nuovo capo dello Stato.
Italia-politica Il premier Prodi è atteso
oggi pomeriggio al ministero della Giustizia dopo aver assunto l’incarico di guardasigilli
per le dimissioni di Mastella, coinvolto in un’inchiesta giudiziaria. Questa mattina
ha incontrato i sottosegretari alla Giustizia, a loro ha detto di voler restare per
“breve tempo”, ma ha anche parlato della necessità di accelerare i tempi dei processi.
Intanto, la vicenda Mastella sarà affrontata dal plenum del Consiglio Superiore della
Magistratura, presieduto dal capo dello Stato Napolitano, il prossimo 7 febbraio.
Domani in procura a Santa Maria Capua Vetere è previsto l’interrogatorio della moglie
di Mastella, Sandra Lonardo, agli arresti domiciliari con l’accusa di tentata concussione.
Italia-morti
bianche In Italia ancora vittime sul lavoro. Nel porto di Marghera, due addetti
alle pulizie sono morti ieri sera per asfissia all’interno della stiva di una nave
che era satura di anidride carbonica. Un terzo operaio è riuscito a salvarsi. La magistratura
veneziana ha aperto un’inchiesta: l’ipotesi di reato è omicidio colposo. Secondo alcune
testimonianze, la bombola d’ossigeno in dotazione era vuota. I sindacati hanno proclamato
uno sciopero immediato in tutti i porti italiani per 24 ore in segno di protesta per
le condizioni di sicurezza in cui si trovano a lavorare. Mobilitazione anche per i
metalmeccanici che protestano per il mancato rinnovo del contratto. Le tute blu hanno
bloccato la Bologna-Taranto e la statale sorrentina.
Iraq-Pakistan Giornata
di violenza ieri sia in Pakistan che in Iraq in occasione delle cerimonie dell’Ashura,
ricorrenza nella quale i musulmani di rito sciita commemorano il martirio dell’imam
Hussein avvenuto nell’anno 680. Due gli attentati kamikaze che hanno provocato la
morte di circa 20 persone.
Russia-Iran La Russia ha consegnato all’Iran
il terzo carico di uranio all’impianto nucleare di Bushehr, nel sud del Paese. Sono
in programma altre cinque consegne per un totale di 82 tonnellate di combustibile
nucleare, necessarie per far entrare in funzione l’impianto la prossima estate. Intanto
restano forti i dubbi della comunità internazionale sul programma atomico iraniano,
in particolare Israele ha mostrato riserve per il timore che l’uranio russo possa
essere impiegato per scopi militari. Russia-Bulgaria-Kosovo In
visita a Sofia, il presidente russo Putin è tornato sulla questione del Kosovo sostenendo
che una dichiarazione unilaterale di indipendenza della provincia serba a maggioranza
albanese sarebbe “un atto immorale e illegale che la Russia non potrà mai appoggiare”.
Intanto Bulgaria e Russia hanno siglato un’intesa per la partecipazione di Sofia al
progetto russo-italiano del gasdotto South Stream avviato da Gazprom con l’ENI. Entrambi
i Paesi si divideranno il 50 per cento del tratto bulgaro del gasdotto. Con quest’accordo
la quantità di gas russo in transito in Bulgaria aumenterà di 30 miliardi di metri
cubi contro i 17 miliardi annui attuali.
Kenya-proteste In Kenya
non accenna a diminuire la tensione. Un uomo è morto a Mombasa durante gli scontri
con la polizia nel corso di una manifestazione dell’opposizione. Disordini anche a
Kimusu, dove le forze dell’ordine hanno usato gas lacrimogeni contro la folla, nell’ultimo
giorno di protesta dei tre decretati dalla formazione di Odinga che contesta l’affermazione
di Kibaki nelle elezioni di dicembre. L’opposizione ha in programma nuove iniziative
come piccoli scioperi o il boicottaggio delle imprese vicine al governo. Intanto la
polizia keniana ha arrestato due stranieri -un tedesco e un olandese- che hanno detto
di essere giornalisti. Secondo le autorità di Nairobi, sarebbero invece dei terroristi.
Yemen-attentato In un attacco condotto da uomini armati nella provincia
di Hadramaut, nel sud dello Yemen, due turiste belghe sono state uccise. Nell’agguato
ha perso la vita anche uno yemenita mentre un altro turista belga e altri due yemeniti
sono rimasti feriti.
USA-primarie Sarebbero 5 i punti di vantaggio
che la democratica Hillary Clinton avrebbe sul suo rivale Barak Obama in Nevada. Lo
rivela un sondaggio alla vigilia delle primarie nello Stato. Tra i repubblicani che
votano, sempre domani, in South Carolina il senatore dell'Arizona John McCain mantiene
un vantaggio di 7 punti sull’ex governatore dell'Arkansas Mike Huckabee.
Colombia Difficoltà
per 8 mila persone costrette ad abbandonare le loro case per la ripresa attività del
vulcano Galeras, nel sud della Colombia. Il vulcano si trova alla frontiera ecuadoriana,
nella cordigliera delle Ande. Le ultime due eruzioni risalgono al 1992 e al 1993.
Al momento non si segnalano né feriti né danni. Scacchi-scompare
Bobby Fisher Lutto nel mondo degli scacchi. E’ morto in Islanda all’età di
64 anni Bobby Fisher, il primo campione del mondo americano nel 1972, quando sconfisse
in uno storico incontro, trasmesso da tutti i media del mondo, il russo Boris Spassky.
Proprio l’Islanda era diventata la sua seconda casa dopo essere stato arrestato in
Giappone per aver utilizzato il passaporto statunitense, revocato nel 2003. Bobby
Fisher aver sfidato le sanzioni internazionali giocando con il rivale Spassky in Jugoslavia.
Nel 2005, il parlamento islandese gli aveva concesso la cittadinanza per “ragioni
umanitarie” perché, secondo l’Assemblea, era stato sottoposto a trattamenti ingiusti
da parte dei governi giapponese e statunitense.(Panoramica internazionale
a cura di Benedetta Capelli)
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