2008-01-18 13:16:14

Lettera del Papa a padre Kolvenbach, in occasione della 35.ma Congregazione generale della Compagnia di Gesù


Alcuni giorni prima di presentare la sua rinuncia a superiore generale della Compagnia di Gesù, padre Peter Hans Kolvenbach ha ricevuto una lettera personale del Papa. Padre Kolvenbach – riferisce in un comunicato la Compagnia di Gesù - ha condiviso la lettera con i membri della Congregazione generale e con tutta la Compagnia, e ha riferito a Benedetto XVI “la profonda attenzione e gratitudine” con cui era stato accolto il suo messaggio”. Ai gesuiti, padre Kolvenbach ha comunicato “l’affetto, la vicinanza spirituale, la stima e la gratitudine con cui i successori di Pietro hanno guardato e guardano alla Compagnia di Gesù, continuando ad aspettarne un fedele servizio per l’annuncio integro e senza incertezze del Vangelo nel nostro tempo”. Il servizio di Roberto Piermarini:RealAudioMP3


Ponendosi in continuità con gli interventi dei suoi predecessori, il Santo Padre richiama nella sua lettera il legame particolare che lega la Compagnia di Gesù al Successore di Pietro, espresso dal "quarto voto" di speciale obbedienza al Papa come definito nella “Formula” fondazionale di sant’Ignazio: “Militare per Iddio sotto il vessillo della Croce e servire soltanto il Signore e la Chiesa sua sposa, a disposizione del Romano Pontefice, Vicario di Cristo in terra”. “Di questa fedeltà, che costituisce il segno distintivo dell’Ordine, la Chiesa ha ancora più bisogno oggi – sottolinea il Papa – in un’epoca in cui si avverte l’urgenza di trasmettere, in maniera integrale, ai nostri contemporanei distratti da tante voci discordanti l’unico e immutato messaggio di salvezza che è il Vangelo, 'non quale parola di uomini, ma com’è veramente, quale parola di Dio', che opera in coloro che credono”.

 
“L'opera evangelizzatrice della Chiesa conta pertanto molto sulla responsabilità formativa che la Compagnia ha nel campo della teologia, della spiritualità e della missione”, continua il Papa il quale chiede alla Congregazione generale che "riaffermi, nello spirito di sant'Ignazio, la propria totale adesione alla dottrina cattolica, in particolare su punti nevralgici oggi fortemente attaccati dalla cultura secolare, come, ad esempio, il rapporto fra Cristo e le religioni, taluni aspetti della teologia della liberazione e vari punti della morale sessuale, soprattutto per quel che riguarda l'indissolubilità del matrimonio e la pastorale delle persone omosessuali”. “Il segreto dell’autentico successo dell’impegno apostolico e missionario di ogni cristiano e ancora più di quanti sono chiamati ad un più diretto servizio al Vangelo – scrive il Papa – presuppone un’intima comunione con Colui che ci chiama ad essere suoi amici e discepoli, un’unità di vita e di azione che si alimenta di ascolto della sua parola, di contemplazione e di preghiera, di distacco dalla mentalità del mondo e di incessante conversione al suo amore perché sia Lui, il Cristo, a vivere ed operare in ciascuno di noi”.

 
Benedetto XVI, nella sua lettera, auspica che la presente Congregazione “riaffermi con chiarezza l’autentico carisma del Fondatore per incoraggiare tutti i Gesuiti a promuovere la vera e sana dottrina cattolica”. Riprendendo le parole di Giovanni Paolo II del 1995, il Pontefice invita inoltre i membri della Congregazione a riaffermare “senza equivoci e senza esitazioni”, la fedeltà amorosa al carisma, indicato da sant’Ignazio, come fonte sicura di rinnovata fecondità”. Benedetto XVI, rifacendosi alle parole del suo precedessore Paolo VI, invita a non alterare e non sfigurare “l’identità fondamentale della figura del Gesuita, quale è descritta nella Formula Instituti, quale la storia e la spiritualità propria dell’Ordine la propongono e quale l’interpretazione autentica dei bisogni stessi dei tempi sembra oggi reclamare”.

 
La Compagnia di Gesù, - afferma, nella sua lettera di risposta al Papa, Padre Kolvenbach - dichiara la propria volontà di rispondere sinceramente agli inviti e alle richieste del Santo Padre. La Congregazione Generale dedicherà ad essi tutta l’attenzione dovuta nel corso dei suoi lavori, una considerevole parte dei quali sarà dedicata appunto ai temi della identità e della missione dei Gesuiti e della obbedienza religiosa ed apostolica, in particolare della obbedienza al Papa.







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