2008-01-18 15:04:03

La speranza fissa la vita nell’eternità: così il cardinale Bertone ai sacerdoti genovesi


Il segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, si è soffermato ieri sull’enciclica "Spe Salvi" concentrandosi sull’intreccio tra fede e speranza: il porporato, rivolgendosi ai sacerdoti di Genova per sviluppare il tema “Dio e l’uomo speranza del mondo”, ha detto che “ogni azione di questa vita si fissa nell’eternità”. Il cardinale ha anche sottolineato che la speranza cristiana, definita “l’attesa di una prospettiva possibile”, è “sicurezza che indica la strada della salvezza”, “virtù che apre al trascendente”. “Tutti gli uomini e le donne – ha aggiunto – non possono vivere senza sperare”. E la speranza del Risorto – ha spiegato il porporato - è la certezza del “compimento di qualcosa che è già iniziato”, una delle “forme basilari dell’esistenza umana”. Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo del capoluogo ligure e presidente della CEI, ha dato il benvenuto al segretario di Stato e lo ha ringraziato per la scelta del tema, "quanto mai opportuno nel tempo attuale", in un mondo bisognoso di riscoprire il senso ultimo dell’esistenza e “una luce che ci faccia guardare al futuro”. "Questa luce e la speranza cristiana – ha osservato il cardinale Tarcisio Bertone, che ha guidato l’arcidiocesi ligure dal 2003 al 2006 – possono essere trovate in numerosi piccoli segni anche nella vita quotidiana, anche in mezzo alle delusioni dalle quali la vita di un sacerdote non è esente. I cristiani sono quindi chiamati a costruire il futuro nella consapevolezza che “Dio è il nostro tutto”: come ci insegna Benedetto XVI nell’enciclica "Spe Salvi" – ha concluso il segretario di Stato – dobbiamo “attendere nella consapevolezza che la giustizia di Dio saprà portare luce dove ora sembra essere assente”. (A.L.)







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