2008-01-17 15:27:39

Non esistono le guerre sante, ma la pace santa: il Gran Muftì di Siria ospite al Parlamento europeo per l’Anno del dialogo interculturale


“Non ci sono guerre sante; è la pace ad essere Santa”: cosi il Gran Muftì di Siria, parlando al Parlamento europeo di Strasburgo, martedì scorso nell’ambito delle iniziative promosse nell'Anno europeo 2008 del dialogo interculturale. Un Anno - ha sottolineato il presidente dell’Europarlamento Hans-Gert Pöttering - per affermare la convivenza pacifica di culture e religioni. E’ giunto dalla Siria accompagnato dal vescovo cattolico della Chiesa caldea Antoine Odo, il Gran Muftì Ahmad Bdr Al-Din Hassoun. Prima di prendere la parola, la stretta di mano tra i due leader religiosi, poi il saluto all’Aula alzando insieme le braccia. “Siamo tutti creature di Dio – ha esordito il capo della Chiesa musulmana di Siria - fratelli su questa Terra, partecipi di una sola civiltà, costruita dall’uomo nel tempo, che si esprime in diverse culture e religioni. “Ebrei, cristiani, musulmani e laici – ha sostenuto il Gran Muftì – viviamo come un’unica famiglia, in un’unica casa”. Occorre quindi insegnare ai nostri figli, nelle scuole, nei templi, nelle chiese e nelle moschee - ha esortato - “che ciò che è veramente Santo è l'essere umano”, condannando “colui che distrugge l'uomo, poiché mentre chiese e templi possono essere ricostruiti, non è possibile rendere la vita a chi è stato ucciso”. Il Gran Muftì ha aggiunto che oggi “il mondo musulmano non può che aspirare alla pace”. Nonostante “le ingiustizie – ha detto - che hanno creato tensione e estremismo” “la religione non permette di uccidere”, ma al contrario “deve portare pace e felicità". Per il Gran Muftì, inoltre, “sono gli uomini ad opprimere e non le religioni”. Ha infine sottolineato che Strasburgo “è simbolo della pace” e “il miracolo del XX secolo è l'Europa”, che dopo aver conosciuto due guerre mondiali ed aver abbattuto il muro di Berlino senza versare una goccia di sangue, “si è riunificata”. Il Gran Muftì ha infine concluso il suo applauditissimo intervento invitando i parlamentari a tenere una seduta a Damasco, che quest'anno è Capitale della cultura araba. (A cura di Roberta Gisotti)







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