Non esistono le guerre sante, ma la pace santa: il Gran Muftì di Siria ospite al Parlamento
europeo per l’Anno del dialogo interculturale
“Non ci sono guerre sante; è la pace ad essere Santa”: cosi il Gran Muftì di Siria,
parlando al Parlamento europeo di Strasburgo, martedì scorso nell’ambito delle iniziative
promosse nell'Anno europeo 2008 del dialogo interculturale. Un Anno - ha sottolineato
il presidente dell’Europarlamento Hans-Gert Pöttering - per affermare la convivenza
pacifica di culture e religioni. E’ giunto dalla Siria accompagnato dal vescovo cattolico
della Chiesa caldea Antoine Odo, il Gran Muftì Ahmad Bdr Al-Din Hassoun. Prima di
prendere la parola, la stretta di mano tra i due leader religiosi, poi il saluto all’Aula
alzando insieme le braccia. “Siamo tutti creature di Dio – ha esordito il capo della
Chiesa musulmana di Siria - fratelli su questa Terra, partecipi di una sola civiltà,
costruita dall’uomo nel tempo, che si esprime in diverse culture e religioni. “Ebrei,
cristiani, musulmani e laici – ha sostenuto il Gran Muftì – viviamo come un’unica
famiglia, in un’unica casa”. Occorre quindi insegnare ai nostri figli, nelle scuole,
nei templi, nelle chiese e nelle moschee - ha esortato - “che ciò che è veramente
Santo è l'essere umano”, condannando “colui che distrugge l'uomo, poiché mentre chiese
e templi possono essere ricostruiti, non è possibile rendere la vita a chi è stato
ucciso”. Il Gran Muftì ha aggiunto che oggi “il mondo musulmano non può che aspirare
alla pace”. Nonostante “le ingiustizie – ha detto - che hanno creato tensione e estremismo”
“la religione non permette di uccidere”, ma al contrario “deve portare pace e felicità".
Per il Gran Muftì, inoltre, “sono gli uomini ad opprimere e non le religioni”. Ha
infine sottolineato che Strasburgo “è simbolo della pace” e “il miracolo del XX secolo
è l'Europa”, che dopo aver conosciuto due guerre mondiali ed aver abbattuto il muro
di Berlino senza versare una goccia di sangue, “si è riunificata”. Il Gran Muftì ha
infine concluso il suo applauditissimo intervento invitando i parlamentari a tenere
una seduta a Damasco, che quest'anno è Capitale della cultura araba. (A cura di
Roberta Gisotti)