KAZAKISTAN L’inserimento del Natale ortodosso tra le festività pubbliche accolta con
entusiasmo anche dai fedeli greco-cattolici
ASTANA, 17 gen 08 - Per gli ortodossi e i cattolici di rito orientale in Kazakistan
quest’anno la Natività è stata una festa diversa. Un decreto del Presidente Nursultan
Nazarbaev ha infatti inserito il Natale ortodosso (che, secondo il calendario giuliano,
si celebra il 7 gennaio) tra le festività pubbliche, insieme alla festa musulmana
di Id al-Adha. La novità è stata accolta con generale entusiasmo dai fedeli cristiani
orientali del Paese che quest’anno hanno potuto partecipare più numerosi alle liturgie
natalizie. “La decisione dimostra che il Presidente è attento ai bisogni spirituali
della gente e questo è importante”, ha commentato all’agenzia Ucan un fedele all’uscita
dalla Messa. Ad Astana, una quarantina di fedeli greco-cattolici hanno partecipato
alla liturgia del giorno di Natale, ospitata quest’anno in una cappella della Cattedrale
cattolica latina della capitale, in attesa che venga completata la costruzione di
una chiesa per loro. Durante il regime sovietico l’unica ricorrenza del periodo
natalizio festeggiata con una certa enfasi era il Capodanno, mentre il Natale era
celebrato quasi in sordina. Solo dopo l’indipendenza dall’ex Unione sovietica, nel
1991, l’attività religiosa è gradualmente ripresa in Kazakistan, Paese in maggioranza
musulmano (circa il 60% su 15milioni di abitanti). Tra i cristiani, gli ortodossi
sono la comunità più numerosa, (circa il 30%). I greco-ortodossi sono appena 3mila,
mentre i cattolici latini 250mila. Tra le sfide principali della Chiesa locale, figurano
l’evangelizzazione e le vocazioni, come ha riferito in una recente intervista all’agenzia
Fides mons. Athanasius Schneider, vescovo ausiliare della diocesi di Karaganda. (Ucan
– ZENGARINI)