INDONESIA Giovani indonesiani di diverse fedi manifestano contro l’intolleranza religiosa
YOGYAKARTA, 17 gen 07 - Giovani cristiani, indù e musulmani di una trentina
di associazioni giovanili indonesiane hanno manifestato nei giorni scorsi per dire
basta alle violenze sfondo religioso che hanno segnato il Paese nell’anno appena trascorso
e per riaffermare il principio della pacifica convivenza tra le religioni. “Siamo
differenti ma siamo sempre indonesiani”, “Le religioni sono contro la violenza”, “l’Indonesia
non è uno stato confessionale” sono stati alcuni degli slogan risuonati per le strade
della città di Yogykarta, a sud-est di Giakarta. Le 30 associazioni, tra cui la “Gioventù
cattolica”, hanno deciso di costituire un’Alleanza per un’Indonesia pacifica (AJI
Damai, in sigla) e diffuso una dichiarazione in cui denunciano il clima di crescente
intolleranza religiosa in Indonesia. Essi chiedono quindi al Presidente della Repubblica
Susilo Bambang Yudhoyono “di garantire il pluralismo religioso sancito dalla costituzione
e la libertà di fede di tutti i cittadini” e di “difendere l’unità della Nazione,
senza piegarsi alle pressioni di movimenti che considerano altri gruppi come sette
deviate legittimando i propri atti di violenza in nome della religione”. In questi
ultimi anni si sono moltiplicati in Indonesia gli atti di intolleranza ad opera di
gruppi estremisti musulmani, peraltro minoritari. Tra i bersagli anche i cristiani.
Secondo un recente rapporto della Conferenza episcopale e delle Chiese protestanti
indonesiane fra il 2004 e il 2007, 108 edifici cristiani, muniti di regolare autorizzazione
per il culto, hanno ricevuto minacce o sono stati costretti a chiudere i battenti
a causa delle manifestazioni di gruppi fondamentalisti. Il rapporto denuncia una chiara
violazione dei diritti civili delle comunità religiose e dei diritti umani dei singoli
fedeli cristiani, impossibilitati ad esercitare la loro libertà di culto. I musulmani
in Indonesia sono circa l’85 per cento della popolazione di 220 milioni di abitanti,
mentre i cristiani rappresentano in totale il 10 per cento di essa. I cattolici sono
circa 6 milioni. (Ucan – ZENGARINI)