PAKISTAN La Chiesa preoccupata per le violenze in atto
KARACHI, 16gen08 – La Chiesa pakistana esprime preoccupazione per la crescente insicurezza
nel Paese, colpito da numerosi attentati, e chiede all’esercito di evitare l’uso della
forza. In questo senso si è espresso il vicario generale dell'arcidiocesi di Karachi,
mons. Arthur Charles, per il quale gli attentati in Pakistan non sono il risultato
di un coinvolgimento di “forze esterne”, ma l’esito della frustrazione della popolazione
locale, “gente comune disperata e che non ha nulla per cui vivere”, come ha spiegato
il vicario. Ll’11 gennaio scorso, la Commissione Giustizia e Pace aveva condannato
gli ultimi atti di violenza verificatisi nel Paese ed aveva espresso vicinanza alle
famiglie delle vittime. “È triste constatare – annotava l’arcivescovo di Lahore e
presidente della Commissione, mons. Lawrence John Saldanha – che poliziotti e militari
sono divenuti bersaglio di numerosi attacchi kamikaze, mentre la sicurezza dei cittadini
ed il controllo della criminalità dipende proprio da loro”. Per questo, la Chiesa
pakistana chiede al governo di rivedere con urgenza le strategie in materia di sicurezza.
Infine, la Commissione Giusitizia e Pace si appella alle forze di polizia perché non
usino la forza nelle aree colpite dagli attentati, ribadendo che il Pakistan “dovrebbe
tornare alla democrazia prima possibile ed il governo dovrebbe rivedere la propria
politica interna ed estera affinché la difesa dei diritti umani sia una priorità”.
(Ucanews – PIRO)