2008-01-16 15:08:30

Israele annuncia agevolazioni sui visti per chi opera al servizio delle comunità cristiane


Lo Stato d'Israele ha deciso di facilitare i visti d’entrata alle persone che lavorano al servizio delle Chiese cristiane. E’ quanto si legge in un comunicato dell’ambasciata dello Stato ebraico presso la Santa Sede. “Riconoscendo l’importanza delle comunità cristiane in Israele e al fine di migliorare ulteriormente le relazioni tra Israele e la Santa Sede – si legge nel documento - le autorità israeliane, e in particolar modo il ministro degli Interni Meir Shitrit, hanno proposto alcune agevolazioni in merito alla questione dei visti per gli ecclesiastici che operano in Israele”. Visti multipli – riferisce l’agenzia Zenit - verranno concessi “ad un ristretto numero di alti esponenti delle Chiese cristiane”. “Tutti gli altri funzionari riceveranno il visto per il rientro chiedendone autorizzazione al Ministero degli interni, già prima di partire da Israele”. L’ambasciata precisa, inoltre, che per i religiosi, “verranno accelerate le procedure di controllo”. “In considerazione delle restrittive misure di sicurezza alle quali Israele è purtroppo obbligata, tale proposta – si legge nella nota - rappresenta un gesto di grande apertura e buona volontà da parte del governo d’Israele”. Quella dei visti a religiosi e sacerdoti è una delle questioni al centro dei negoziati tra Israele e la Santa Sede per l’applicazione dell’Accordo Fondamentale, firmato il 30 dicembre 1993, che enuncia i principi regolatori delle relazioni tra la Chiesa e lo Stato. I negoziati riguardano, in particolare, questioni fiscali e problemi relativi alle proprietà ecclesiastiche in Terra Santa. (A.L.)







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