Continua il sostegno internazionale alla moratoria sull'aborto
Presentata stasera a Milano, da Giuliano Ferrara e Sandro Bondi, la proposta di moratoria
sull’aborto. Contemporaneamente, il consigliere comunale Fidanza ha chiesto al Comune
di avviare convenzioni con negozi e aziende per l'infanzia per far avere ai Cav, i
Centri Aiuto alla Vita, prodotti gratuiti. Ma la moratoria sull’aborto è un obiettivo
davvero raggiungibile? Alessandro Guarasci lo ha chiesto a Paola Bonzi, presidente
del Cav della clinica Mangiagalli a Milano
Ma il sostegno
alla moratoria sull'aborto a livello internazionale,si estende coinvolgendo in India,
anche il difensore dei diritti umani Lenin Raghavarshi, comunista ed ateo.Raghavarshi,
vincitore del premio coreano Gwangju per i diritti umani, difende il diritto alla
vita dell’embrione e sostiene la moratoria contro l’aborto. “La cosa più ridicola
e assurda – afferma - è suggerire che l’aborto sia una soluzione alla fame, perché
permette il controllo sulla popolazione. In più la concezione - così tipica delle
agenzie Onu - che la sovrappopolazione è il pericolo maggiore alla salute di una nazione
non ha proprio alcuna base di verità. In realtà – sostiene - il mondo dovrebbe guardare
con urgenza ai temi socio-economici e politici per eliminare fame, povertà, miseria
fra la gente”. Per tutti questi motivi, Lenin Raghavarshi, 37 anni, di Varanasi nell’Uttar
Pradesh, ateo, comunista, attivista per i diritti umani, che lotta contro il sistema
delle caste e per i diritti dei Dalit, dice ad AsiaNews che egli è favorevole alla
moratoria contro l’aborto: “Alla base di tutti i diritti umani vi è il diritto a vivere”.
Ogni anno in India vi sono circa 13 milioni di aborti; almeno 80 mila donne muoiono
a causa dell’operazione; in più vi è la piaga degli aborti selettivi, che ha portato
all’eliminazione di almeno 10 milioni di feti femminili negli ultimi 20 anni. Eppure
l’India ha una delle leggi sull’aborto fra le più permissive e l’aborto viene ancora
pubblicizzato come metodo per il controllo delle nascite e per garantire un maggior
sviluppo economico delle famiglie. “È stato Malthus – spiega Raghavarshi - a diffondere
l’idea che i maggiori problemi del mondo, come la povertà e altre situazioni di miseria,
siano dovuti alla sovrappopolazione. Ma tutto questo è totalmente a-scientifico e
falso - sostiene. I responsabili del degrado della dignità umana sono le compagnie
multinazionali che sostengono l’industria degli aborti e del controllo della popolazione
per i loro scopi di lucro. Sono esse a creare povertà e fame nel mondo. In India –
continua Raghavarshi - abbiamo questo grave male sociale dell’aborto selettivo dei
feti femminili. Sono contrario a questa pratica in modo assoluto. È anzi allarmante
che in India e in Cina si proceda all’uccisione delle bambine: ciò dà adito a squilibri
fra uomini e donne, che produrrà pericoli per il futuro delle nazioni. Dobbiamo infatti
sostenere il diritto alla vita dell’embrione fin dal seno materno”. Raghavarshi precisa
che la mortalità delle madri “è dovuta in massima parte al fallimento di programmi
di welfare e alla mancanza di sistemi di base per la cura della salute. Difendere
il diritto alla vita, come una cosa sacra, porta poi al difendere il diritto al cibo,
all’educazione e alla salute. La comunità internazionale deve comprendere che il problema
maggiore è la non equa distribuzione delle risorse: il 20% della popolazione mondiale
(i popoli del G7) usano l’80% delle risorse del mondo. È necessario – conclude Raghavarshi
- che il mondo e i governi si impegnino ad eliminare fame e povertà, salvaguardando
e promuovendo la dignità della persona nel suo diritto alla vita, all’educazione,
alla salute”