Diplomazia e speranza nelle parole di Benedetto XVI: la riflessione di padre Lombardi
Diplomatici a servizio della speranza. Un modo diverso di vedere il lavorio dei negoziatori
che in tutto il mondo cercano di sciogliere pacificamente i nodi di crisi evitando
derive violente. Con questa visione, Benedetto XVI si è congedato dal Corpo Diplomatico
accreditato presso la Santa Sede, nell'udienza di lunedì scorso. Su questo aspetto,
e sugli altri importanti appelli lanciati dal Papa in quella circostanza, ritorna
con questo editoriale il direttore della Sala Stampa vaticana, e nostro direttore
generale, padre Federico Lombardi:
“La Chiesa
è profondamente convinta che l’umanità costituisca una famiglia”. In apertura del
suo grande discorso al Corpo Diplomatico, il 7 gennaio scorso, Benedetto XVI riprende
quello che è stato il tema del Messaggio per la recente Giornata della Pace, mettendo
quindi i due interventi in continuità nel passare in rassegna i problemi dei diversi
continenti. Il Papa sottolinea che la comunità internazionale ha oggi davanti a sé
il compito fondamentale di rispondere ai desideri di pace e giustizia del mondo. Per
uno sviluppo equo e sostenibile, è necessario un clima di pace, di sicurezza, di stabilità.
Non solo, occorre lavorare sul fondamento solido di ciò che è permanente ed essenziale
alla persona umana, alla sua grandezza e dignità. Grande può essere quindi il ruolo
delle istituzioni internazionali come le Nazioni Unite, se continuano ad impegnarsi
per l’attuazione della Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo. Ed allora,
dopo il voto sulla moratoria per la pena di morte, sarà bene discutere a livello internazionale
sulla difesa della vita e sul carattere sacro di questa, riconoscere l’importanza
della famiglia e la necessità della libertà religiosa. Assicurando la partecipazione
della Chiesa allo sforzo comune, il Papa conclude con parole di alta ispirazione per
chi opera nel mondo internazionale e nei rapporti fra i popoli: “La diplomazia è,
in certo modo, l’arte della speranza. Essa vive della speranza e cerca di discernerne
persino i segni più tenui. La diplomazia deve dare speranza”. Nella sua enciclica
Benedetto XVI ci ha invitato tutti alla speranza: anche la diplomazia e la politica
trovano in questa prospettiva il loro significato più nobile ed alto.