Colombia: annunciata la liberazione di due ostaggi nelle mani delle FARC
A sorpresa, ieri, il residente del Venezuela, Hugo Chávez, tornando sul caso della
sua mediazione per liberare ostaggi nelle mani delle FARC in Colombia ha annunciato
che i colombiani rapiti "saranno liberi oggi". “Le FARC – ha aggiunto - ci hanno dato
le loro coordinate”. Hugo Chávez ha spiegato che i gruppi ribelli colombiani gli hanno
detto dove hanno lasciato le due donne, Clara Rojas, candidata alla vicepresidenza
di Ingrid Betancourt, e la parlamentare Consuelo Gonzáles de Perdomo. Chávez ha fatto
anche sapere di aver chiesto il via libera al governo colombiano che ha concesso subito
tutte le autorizzazioni. “Parteciperemo a questa missione umanitaria annunciata da
Chávez”, ha risposto il portavoce della Croce Rossa internazionale. Ovviamente non
si parla di Emmanuel, figlio di Clara Rojas, che la guerriglia ha già liberato nel
2005. Intanto, in Colombia, l’episcopato locale, tramite le dichiarazioni di padre
Darío Echeverri González, segretario generale della Commissione nazionale per la riconciliazione,
ha lanciato un accorato appello a tutta la società per “fare del 2008 l’anno in cui
dovrebbero rivedere la libertà tutte le persone sequestrate”. Padre Echeverri, citando
parole dei vescovi colombiani, ha ribadito inoltre la necessità “di non dimenticare
mai gli ostaggi e di non dare mai spazio alla rassegnazione”. “L’adattamento - ha
precisato - non è una cosa buona di fronte ai grandi aneliti di pace che nutre l’intero
Paese”. Il segretario della Commissione si è anche rallegrato per le ultime dichiarazioni
che da Caracas annunciano, per oggi, la liberazione di Clara Rojas y Consuelo de Perdomo.
Senza entrare nella polemica che da giorni occupa ampio spazio sulla stampa latinoamericana,
padre Echeverri ha sottolineato che queste liberazioni sono una buonissima notizia,
ma si deve anche avere “un orizzonte più vasto, cioè, la liberazione di tutti gli
ostaggi e la pace” per la Colombia. In merito alle diverse delegazioni internazionali
che hanno preso parte nelle trattative per liberare i sequestrati, padre Echeverri,
ribadendo quanto già era stato detto giorni fa dalla Conferenza episcopale, ha precisato
che "in Colombia esistono istanze umanitarie capaci di negoziare delle liberazioni.
Tra queste ci sono, per esempio, il Comitato internazionale della Croce Rossa o il
Difensore del popolo. Nel caso di queste liberazioni, ha aggiunto, “ciò che deve essere
sempre prioritario è l’aspetto umanitario e la protezione della vita". (A cura
di Luis Badilla)