Sono circa 250 mila i profughi che hanno abbandonato le proprie case in seguito alle
violenze seguite alle elezioni presidenziali. L’UNHCR, l’Alto Commissariato dell’ONU
per i Rifugiati, ha dichiarato che è pronto a fornire aiuti d’emergenza a circa 100
mila sfollati. “Abbiamo scorte per 50 mila persone nei nostri magazzini a Nairobi
– ha detto il vice Alto Commissario L. Craig Johnstone – e faremo arrivare altre forniture
dalle riserve d’emergenza immaganizzate a Dubai e in Tanzania”. L’operazione dell’UNHCR
si svolgerà soprattutto nella zona della Rift Valley, dove la Croce Rossa keniana
ha rilevato che centinaia di persone sono senza assistenza e senza cibo. Intanto una
missione UNHCR in Uganda al confine con il Kenya ha verificato che circa 2 mila kenyoti
hanno fatto ingresso in territorio ugandese nella zona di Torero. Da rilevare che
il Kenya ospita più di 270 mila rifugiati provenienti da tutta l’Africa, e da qui
partono gli aiuti umanitari destinati alle popolazioni assistite dall’UNHCR nel Sudan
meridionale, in Uganda, nella Repubblica democratica del Congo e in Rwanda. L’UNICEF,
per parte sua, ha stimato oltre 500 mila persone bisognose al momento di assistenza
umanitaria in Kenya, di cui la maggioranza donne e bambini. Gli aiuti più urgenti
includono cibo, acqua, ripari, servizi igienici, scorte mediche e misure di protezione,
compreso l’allestimento di spazi sicuri per donne e bambini. In collaborazione con
la Croce Rossa kenyota, l’UNICEF fornirà supporto nutrizionale ad oltre 50 mila bambini
e 5.600 donne incinte o in allattamento; distribuirà 15 mila kit familiari contenenti
coperte, teli, sapone e taniche per la raccolta di acqua e fornirà acqua e servizi
igienico-sanitari a più di 100 sfollati. Amnesty International, infine, ha espresso
la propria condanna per le centinaia di uccisioni di cui si è resa responsabile la
Polizia del Kenya che, secondo resoconti e testimonianze oculari, ha aperto il fuoco
contro i manifestanti in varie parti del Paese. Amnesty ha chiesto al Governo del
Kenya di avviare un’inchiesta sulle uccisioni avvenute durante le proteste post-elettorali,
ricordando che le Forze di sicurezza devono agire nel rispetto degli standard internazionali
sull’uso della forza letale. (C.C.)