In Nigeria, il cardinale Okogie chiede più trasparenza nella sia pur encomiabile campagna
anti-corruzione lanciata dal governo
L’arcivescovo di Lagos, cardinale Anthony Olubunmi Okogie, ha chiesto al governo nigeriano
più trasparenza nella gestione del denaro confiscato dallo Stato a politici e dirigenti
pubblici corrotti. Commentando la nuova campagna anti-corruzione lanciata dal neo-Presidente
Umaru Yar’Adua, eletto la scorsa primavera, il porporato ha lamentato la scarsa informazione
sulla quantità del denaro effettivamente recuperato e sul suo impiego: “Nessuno ci
spiega quanto e come viene speso, ma la gente vuole sapere che fine ha fatto il maltolto”.
Il cardinale ha quindi deplorato il fatto che la Nigeria abbia un’immagine così negativa
all’estero, quella di un Paese corrotto, inefficiente e diviso da settarismi: “Sembra
prevalere una sorta di auto-lesionismo. Il governo federale deve fare in modo che
siano sempre rispettati i diritti costituzionali e non seguire le velleità e i capricci
di alcuni elementi egoisti e anti-patriottici della nostra società”. Per migliorare
questa immagine – ha aggiunto – la Nigeria dovrebbe essere rappresentata all’estero
da ambasciatori scelti per la loro competenza e non per la loro appartenenza politica”.
Quanto alla situazione economica del Paese, il cardinale Okogie ha infine indicato
tra le priorità per lo sviluppo, il miglioramento delle sue infrastrutture elettriche.
(L.Z.)