Compie 100 anni "La Difesa del Popolo", settimanale della diocesi di Padova
Sono cento anni che il settimanale "La Difesa del Popolo" è la voce ufficiale della
diocesi di Padova. E sabato scorso presso la Cattedrale della città si è tenuta una
concelebrazione di ringraziamento presieduta dal vescovo Antonio Mattiazzo. ”La Difesa
del Popolo - ha ricordato nell’ omelia mons. Mattiazzo - è il giornale della comunità,
che si occupa della gente e del territorio, che parla di politica senza essere di
parte, aiutando il lettore a farsi un opinione evangelicamente ispirata”. Marina
Tomarro ha intervistato don Cesare Contarini, alla guida del settimanale
da 15 anni:
R. –
Cento anni fa è uscito il primo numero de “La Difesa del Popolo”. Quindi, il primo
sentimento è una riconoscenza grande al Signore per tutto quello che questi cento
anni hanno rappresentato nel nostro lavoro, quindi di pagine scritte e pubblicate,
di persone che hanno lavorato amando la Chiesa e il proprio territorio, di dedizione
spicciola nella diffusione del giornale, nel trovare le notizie, nei piccoli servizi
che ogni attività come questa richiede.
D. – Ma in
che modo questo settimanale ha saputo raccontare la diocesi di Padova?
R.
– Quando è nata cento anni fa "La Difesa del Popolo”, il vescovo aveva in mente una
forte presenza nel sociale e soprattutto chiedeva aiuto ai paesi, alle parrocchie
del territorio per bonificare una Padova che, in quel mentre, era in mano agli anticlericali,
ai massoni, ai socialisti di quel tempo. Quindi, il giornale è stato un forte strumento
di battaglia e di presenza vivace dei cattolici per affermare le loro idee. Con il
tempo è cambiato anche il rapporto della Chiesa con la società. Quindi, adesso il
rapporto è più dialogico, è più di confronto. Noi abbiamo una grandissima università
a Padova e cerchiamo di dialogare con il mondo della cultura e tenere alto anche un
senso di proposta di valori cattolici e di cultura cattolica in città.
D.
– In questi cento anni come si è evoluto "La Difesa del Popolo”?
R.
– E’ cambiato il mondo attorno al giornale, è cambiata la Chiesa, è cambiato il rapporto
tra Chiesa e mondo. Quindi, un giornale che era nato molto battagliero e ha condotto
le battaglie del mondo cattolico nelle diverse epoche, poi con il Vaticano II si è
preferito andare più su di un rapporto pastorale, quindi con una simpatia diversa
nei confronti della realtà e del mondo. I temi del sociale, quindi, sono trattati
con un’altra ottica.
D. – E il rapporto dei padovani
con il vostro giornale qual è?
R. – "La Difesa del Popolo”
a Padova è un giornale stimato, perchè abbiamo un approccio normalmente positivo alle
diverse realtà, da quelle economiche a quelle amministrative, a quelle istituzionali.
Quindi, ci sono dei rapporti buoni, anche se ci manteniamo una libertà di intervento
e di critica come è proprio del giornalismo e ancor più di un’ispirazione cattolica
del giornalismo.