Si celebra oggi, nella solennità dell'Epifania, la Giornata mondiale dell'infanzia
missionaria, incentrata sul tema "Accogliamo Gesù nel mondo"
Si celebra oggi la Giornata missionaria mondiale dell’infanzia, voluta nel 1843 dal
vescovo di Nancy, mons. Charles de Forbii Janson, e ratificata da Papa Pio XII nel
1950. Senza discriminazione di razza, cultura o religione, i bambini dell’infanzia
missionaria partecipano a progetti in favore di milioni di bambini che vivono situazioni
di disagio. La Pontificia opera dell’infanzia missionaria, diffusa in 150 Paesi, aiuta
fanciulli e ragazzi a “prendere coscienza della propria vocazione cristiana”, a diventare
“membri attivi nella vita della Chiesa e del mondo” e a sviluppare “il senso di responsabilità
e solidarietà universale”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Nel giorno
in cui la Chiesa celebra la festa dell’Epifania, anche i bambini sono chiamati ad
essere un “segno”, a seguire i passi dei re Magi, ad illuminare i sentieri che conducono
all’incontro con il Signore e a fortificare il loro senso di responsabilità e solidarietà.
Sul legame tra missionarietà e la festa dell’Epifania, ascoltiamo al microfono di
Susan Hodges, della redazione inglese della nostra emittente,padre Patrick Byrne, segretario generale della Pontificia Opera
della Santa Infanzia:
"Noi celebriamo in tutto il mondo la Giornata
Mondiale della Santa Infanzia sempre il 6 gennaio, nella solennità dell’Epifania.
E’ una festa molto importante per noi: è l'occasione per sottolineare l’importanza
della dimensione missionaria dell’infanzia. Noi lavoriamo affinchè tutti i bambini
del mondo abbiano una consapevolezza forte della vocazione missionaria e sentano la
necessità di aiutare spiritualmente e materialmente i loro fratelli e sorelle dei
Paesi poveri del mondo".
Le offerte per questa giornata saranno destinate
a vari progetti nei diversi Continenti. Tra questi, ci sono quest’anno la realizzazione
di un centro di formazione per bambine in Albania, la costruzione di un centro parrocchiale
in Thailandia e la creazione di piantagioni e allevamenti destinati al sostegno di
bambini orfani nella Repubblica Democratica del Congo. La solidarietà aiuta poi il
bambino ad uscire anche dal proprio egocentrismo. Ma dall’impatto con la povertà,
con le sofferenze, quali sentimenti nascono e sbocciano in un bambino? Risponde suor
Maria Teresa Crescini, da 23 anni nell’animazione missionaria a livello
internazionale:
"La solidarietà e la missionarietà invitano il bambino
ad affacciarsi alla finestra e a guardare nel mondo. Il movimento dei bambini forma
alla pace, alla fraternità, all’ecumenismo, frutti meravigliosi. Non è tanto il frutto
economico, che è comunque rilevante, ma è fondamentale questo abbraccio di fraternità
che muove i bambini e li educa a uscire da se stessi e a guardare il mondo".
Il
tema dell’odierna giornata è “Accogliamo Gesù nel mondo”. Un'accoglienza e una missionarietà
che assumono una dimensione rilevante soprattutto in Stati segnati da profonde divisioni.
E’ una realtà, questa, che si può cogliere in particolare in Brasile, come ci riferisce
suor Maria Teresa Crescini:
"Io adesso mi trovo in Brasile; credo che
questo sia il Paese più 'vivace' per quanto attiene alla Santa infanzia perché il
Brasile, tutta l’America Latina, hanno fatto un passo in avanti. Si accolgono e si
educano alla missionarietà e alla fraternità anche gli adolescenti".
La
generosità dei bambini, spesso priva di riserve, diventa poi anche uno stimolo ‘contagioso’
per tutti.
"Diventa un’evangelizzazione per gli adulti. I bambini evangelizzano
la realtà adulta che magari esce da un’esperienza di dittatura. Il recente convegno
a Brño dei bambini della infanzia missionaria della Repubblica Ceca ha riempito ad
esempio la cattedrale e ha commosso gli anziani vescovi che hanno detto: durante il
regime non avremmo mai pensato che un giorno questa cattedrale sarebbe stata piena
di bambini oranti, di bambini disposti ad aprire il cuore a tutto il mondo".
Con
la solidarietà dei bambini si possono finanziare migliaia di progetti in un anno.
Con i fondi raccolti vengono realizzati scuole, orfanotrofi, centri di recupero
che la Pontificia opera infanzia missionaria sostiene in favore dei bambini meno fortunati
sparsi nei cinque Continenti. Suor Maria Teresa Crescini:
"Riusciamo
a finanziare qualcosa come tremila progetti, con piccoli finanziamenti. Quest’anno
i bambini hanno raccolto più di 22 milioni di dollari. In questo fondo di solidarietà
ci sono i 3 milioni di dollari della Germania, ma ci sono anche i 50 dollari dei bambini
del Kenya e i 200 euro dei bambini dell’Albania; si tratta di contributi che rappresentano
moltissimo in termini di solidarietà".
Sono mani tese verso quel popolo
di milioni e milioni di piccoli in gravi difficoltà, spesso senza famiglia, nascosti
nell’ombra della clandestinità, feriti nel cuore e nel corpo da piaghe terribili,
come la malnutrizione, l’istruzione negata, il flagello dell’AIDS ed il turpe fenomeno
dei bambini soldato.