Emergenza rifiuti in Campania: il cardinale Sepe auspica una soluzione con la collaborazione
di tutti
"La spazzatura, sfacelo che mortifica la dignità della nostra gente, influisce negativamente
sulla vita, fisica e morale, della popolazione; spero che dopo tanto tempo si possa
trovare una soluzione con la collaborazione di tutti, anche con la Chiesa". Così l'arcivescovo
di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe sull’emergenza rifiuti in Campania. Il porporato
ha anche ribadito che è necessario superare gli egoismi quando presenti. Intanto,
la Commissione Europea sta valutando se avviare una nuova procedura d’infrazione contro
l’Italia per non aver seguito le indicazioni comunitarie in materia di smaltimento
dei rifiuti. Si stima che siano oltre 100 mila le tonnellate di spazzatura accumulata
in Campania. Federico Piana ha raccolto il commento di don Vincenzo Doriano,
vice direttore del settimanale della diocesi di Napoli Nuova Stagione.
R. –
La situazione è piuttosto grave, in modo particolare nella provincia di Napoli. I
cittadini si ritrovano ad avere cumuli di immondizia fin sotto ai balconi delle case.
Capita che al primo piano ci si affacci e si vedano cumuli di spazzatura. Questo poi
determina il noto grave problema, cioè quello di incendiare i cumuli di spazzatura,
sprigionando poi la diossina, che non fa altro che aumentare i problemi poi legati
alla spazzatura. Credo che per risolvere questa questione sia necessaria una sola
cosa in questo momento: mettere da parte i localismi. C’è un problema molto grosso
in Campania, ma nessun comune, nessuna comunità locale desidera avere uno stoccaggio
per la spazzatura. Credo, però, che così facendo sia impossibile risolvere la questione.
D. – Questo localismo, don Vincenzo, è possibile
che venga superato anche grazie ai parroci?
R. –
Il tentativo che deve fare la Chiesa è quello di far comprendere ai cittadini il senso
del bene comune e il bisogno di mettersi insieme per risolvere appunto questo problema.
Non ci si può chiudere a riccio, cercando di proteggere la propria comunità locale
senza tener conto che invece c’è una situazione generale che va risolta nel suo insieme.
E dall’altra parte, credo, sia necessario anche - mi si passi questo termine- “un’azione
di forza” delle istituzioni, perché impongano in qualche modo, in questa situazione
di emergenza, determinate soluzioni; soluzioni per poi avviare un progetto, più a
lungo termine, che preveda anche dei termovalorizzatori, per avviare poi tutto il
processo della raccolta dei rifiuti differenziata.
D.
– Secondo lei, don Vincenzo, quanto questa voglia di localismo è sobillata dalla camorra,
che ha interessi a non far nulla e a far rimanere tutto così e gestire anche l’affare
molto lucroso delle discariche abusive?
R. – Personalmente
credo tantissimo, come personalmente credo che la camorra sfrutti anche la protesta
locale. Per questo è necessario, anche da questo punto di vista, un’azione di forza
da parte delle istituzioni.