BUDAPEST, 2 gen 08 - Anche in Ungheria la Chiesa scende in campo contro il riconoscimento
legale delle unioni di fatto. Una legge in tal senso è stata approvata qualche giorno
prima di Natale dal Parlamento ed entrerà in vigore nel gennaio 2009. Il provvedimento,
in sostanza, prevede un registro delle unioni civili che permetterà ai conviventi
etero e omosessuali di accedere al diritto di successione in caso di morte e dichiarazioni
dei redditi congiunti. È esclusa invece l’adozione. In una dichiarazione i vescovi
ungheresi hanno espresso particolare sconcerto per il riconoscimento delle coppie
omosessuali: “Equiparare simili unioni al matrimonio mina una società sana”, ha dichiarato
il portavoce della Conferenza episcopale, Csongor Szerdahelyi. “Non discriminiamo
gli omosessuali nella Chiesa - ha puntualizzato , ma non siamo d’accordo con quei
politici che sostengono che queste aperture siano inevitabili e che cercano di condizionare
le opinioni facendo passare come una cosa normale questo modo di vivere in Occidente”.
Per i vescovi la nuova legge è anti-costituzionale e contraria alla legge naturale.
“Anche quando entrerà in vigore – ha ribadito il portavoce dei vescovi - la Chiesa
resterà fedele ai dettami del catechismo secondo cui il matrimonio è l’unione tra
un uomo e una donna aperta alla vita”. (Cns – ZENGARINI)