Marcia della pace domani a Torino, dedicata quest’anno dal SERMIG alle vittime del
lavoro
Parte a Torino domani l’annuale “Marcia della Pace”, promossa dal Sermig – Arsenale
della pace, con inizio alle ore 18.00 davanti alle acciaierie ThyssenKrupp, in Corso
Regina Margherita. Tappa finale il Duomo di Torino dove alle ore 24 avrà inizio la
Celebrazione Eucaristica presieduta dal cardinale arcivescovo Severino Poletto. Per
capire meglio il significato particolare della marcia di quest’anno, Fabio Colagrande
ha intervistato Ernesto Olivero, fondatore del SERMIG.
R.-
Purtroppo, quest’anno ha un significato particolare. La dedichiamo a tutte le vittime
del lavoro, incominciando dalla ThyssenKrupp, dove è avvenuta una delle più grandi
tragedie d’Italia. La marcia della pace incomincerà proprio davanti al piazzale di
questa fabbrica, però per ricordare tutti gli operai che sono morti in Italia, e non
solo in Italia. Perché veramente, è assurdo pensare che un luogo che dovrebbe dare
la vita, da tanta morte. E quindi, un ripensamento su come è gestito il lavoro, se
è più importante il sabato o l’uomo. Noi naturalmente ribadiamo che è l’uomo più importante,
che deve entrare in fabbrica per uscirne vivo. Ci uniremo al dolore, in silenzio,
però: sarà una marcia lunga, una lunga marcia silenziosa da questa fabbrica all’arsenale,
dove all’arsenale poi si farà il digiuno, si proporrà il cenone del digiuno, quindi
un grande momento di preghiera, di riflessione, per dare l’equivalente a chi bussa
alla porta degli arsenali.
D. – Olivero, la tragedia
della ThyssenKrupp, i morti in quella fabbrica hanno lasciato una ferita molto grande
a Torino. Immagino che il Natale 2007 sia stato un po’ segnato da questi fatti ...
R.
– Il Natale è la festa più importante per noi cristiani, però un cristiano vero piange
con chi piange. Siamo stati tutti un po’ più in silenzio. La preghiera credo sia aumentata
e anche la solidarietà per chi soffre, per chi ha sofferto. Questa casa notte e giorno
accoglie anche le lacrime e le tragedie di gente che è violentata, picchiata, abbandonata
anche nella notte di Natale.
D. – Il SERMIG nasceva
nel lontano 1964. Oggi che inizia un nuovo anno: qual è lo spirito del SERMIG?
R.
– Secondo me, bisogna incominciarlo con la stessa determinazione pensando e sperando
che il mondo possa cambiare. Il mondo cambia prima di tutto se cambia dentro di me.
La pace ci sarà prima di tutto se abiterà dentro di me, e quindi ... noi sappiamo
che se diventiamo un po’ più luce, senza pensare che noi siamo meglio di altri, ecco,
quella luce annulla il buio. Noi pensiamo che la speranza voglia abitare nel cuore
degli uomini e delle donne, però chi ce l’ha deve diventare più buono, più insistente,
più creativo, meno giudicatore: la luce non giudica, ma annulla il buio.