2007-12-30 15:44:39

Marcia della pace domani a Torino, dedicata quest’anno dal SERMIG alle vittime del lavoro


Parte a Torino domani l’annuale “Marcia della Pace”, promossa dal Sermig – Arsenale della pace, con inizio alle ore 18.00 davanti alle acciaierie ThyssenKrupp, in Corso Regina Margherita. Tappa finale il Duomo di Torino dove alle ore 24 avrà inizio la Celebrazione Eucaristica presieduta dal cardinale arcivescovo Severino Poletto. Per capire meglio il significato particolare della marcia di quest’anno, Fabio Colagrande ha intervistato Ernesto Olivero, fondatore del SERMIG.RealAudioMP3


R.- Purtroppo, quest’anno ha un significato particolare. La dedichiamo a tutte le vittime del lavoro, incominciando dalla ThyssenKrupp, dove è avvenuta una delle più grandi tragedie d’Italia. La marcia della pace incomincerà proprio davanti al piazzale di questa fabbrica, però per ricordare tutti gli operai che sono morti in Italia, e non solo in Italia. Perché veramente, è assurdo pensare che un luogo che dovrebbe dare la vita, da tanta morte. E quindi, un ripensamento su come è gestito il lavoro, se è più importante il sabato o l’uomo. Noi naturalmente ribadiamo che è l’uomo più importante, che deve entrare in fabbrica per uscirne vivo. Ci uniremo al dolore, in silenzio, però: sarà una marcia lunga, una lunga marcia silenziosa da questa fabbrica all’arsenale, dove all’arsenale poi si farà il digiuno, si proporrà il cenone del digiuno, quindi un grande momento di preghiera, di riflessione, per dare l’equivalente a chi bussa alla porta degli arsenali.

 
D. – Olivero, la tragedia della ThyssenKrupp, i morti in quella fabbrica hanno lasciato una ferita molto grande a Torino. Immagino che il Natale 2007 sia stato un po’ segnato da questi fatti ...

 
R. – Il Natale è la festa più importante per noi cristiani, però un cristiano vero piange con chi piange. Siamo stati tutti un po’ più in silenzio. La preghiera credo sia aumentata e anche la solidarietà per chi soffre, per chi ha sofferto. Questa casa notte e giorno accoglie anche le lacrime e le tragedie di gente che è violentata, picchiata, abbandonata anche nella notte di Natale.

 
D. – Il SERMIG nasceva nel lontano 1964. Oggi che inizia un nuovo anno: qual è lo spirito del SERMIG?

 
R. – Secondo me, bisogna incominciarlo con la stessa determinazione pensando e sperando che il mondo possa cambiare. Il mondo cambia prima di tutto se cambia dentro di me. La pace ci sarà prima di tutto se abiterà dentro di me, e quindi ... noi sappiamo che se diventiamo un po’ più luce, senza pensare che noi siamo meglio di altri, ecco, quella luce annulla il buio. Noi pensiamo che la speranza voglia abitare nel cuore degli uomini e delle donne, però chi ce l’ha deve diventare più buono, più insistente, più creativo, meno giudicatore: la luce non giudica, ma annulla il buio.
 







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