Libano: il patriarca maronita Sfeir critica chi pone “precondizioni” all'elezione
del presidente
Il Libano possa ritrovare “stabilità, slancio, tranquillità e pace”. Lo ha detto il
patriarca maronita cardinale Nasrallah Pierre Sfeir, esprimendo preoccupazione per
il prolungarsi della crisi istituzionale nel Paese dei cedri. Il patriarca maronita
contesta, in particolare, le richieste dell’opposizione parlamentare libanese, che
pone delle condizioni per consentire l’elezione del presidente della Repubblica. Il
porporato esprime inoltre critiche per “la chiusura del Parlamento”: per mesi, infatti,
il presidente della Camera Nabih Berri, leader di Amal, movimento all’opposizione,
si è rifiutato di convocare i deputati. Le parole del cardinale – rende noto l’agenzia
AsiaNews - giungono alla vigilia della nuova riunione del Parlamento che dovrebbe
tenersi domani. La sessione, secondo fonti locali, appare destinata a fallire, come
le dieci precedenti, anche se tutti si dicono favorevoli ad eleggere il comandante
dell’Esercito, Michel Sleiman. L’opposizione pone una serie di “precondizioni” che
vanno dalla formazione di un governo di unità nazionale alla scelta del nuovo comandante
dell’Esercito, alla durata stessa del mandato presidenziale. (A.L.)