Dialogo, tolleranza e rispetto della dignità umana, i temi al centro dell'incontro
in preparazione tra Benedetto XVI e i leader musulmani che hanno scritto al Papa.
Intervista con il cardinale Tauran
La Santa Sede guarda con aspettativa all’incontro in via di definizione che nel prossimo
anno vedrà insieme e in dialogo Benedetto XVI e i rappresentanti dei 138 leader musulmani,
fra i quali nel corso degli ultimi mesi è intercorso uno scambio epistolare. Con una
seconda missiva al cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, resa nota ieri,
i responsabili islamici hanno ringraziato il Papa per la sua disponibilità al confronto:
già nei primi mesi del 2008, dunque, delegazioni delle due parti si vedranno per preparare
un incontro che il cardinale Jean Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio
per dialogo interreligioso, non esita a definire “storico”. Ascoltiamo il porporato
al microfono di Giovanni Peduto:
R. -
Il 19 novembre scorso, il cardinale Bertone ha risposto a nome del Santo Padre alla
Lettera aperta firmata da 138 leader musulmani, con una lettera indirizzata al principe
Gazi di Giordania, indicando che la Santa Sede era disposta a ricevere una delegazione
ristretta di quei firmatari, con la possibilità di scambi di vedute e di riunioni
con istituzioni specializzate come il PISAI, il Pontificio Istituto per gli Studi
Arabi e d’Islamistica, e l’Università Gregoriana, sul contenuto di tale Lettera aperta.
Il Papa ha risposto che era anche disposto a ricevere in udienza i partecipanti. Questa,
è stata la prima tappa. Poi, il 12 dicembre scorso, il medesimo principe Gazi ha risposto
al cardinale Bertone, dicendo che accettava la proposta della Santa Sede e che nel
mese di febbraio-marzo verrebbero a Roma tre rappresentanti dei firmatari per preparare
questo incontro in un certo senso storico.
D. - E
quali saranno le linee guida di questo incontro?
R.
- Penso che saranno tre i temi principali. Primo, il rispetto effettivo della dignità
della persona umana, dei suoi diritti, in primo luogo il diritto alla libertà di coscienza
e di religione. Poi, la necessità per il dialogo religioso di avere una conoscenza
obiettiva della religione dell’altro. Quindi, come il cardinale Bertone scriveva nella
sua lettera, la formazione dei giovani al rispetto reciproco e alla tolleranza. Penso
che siano questi i grandi temi che saranno al cuore dei nostri incontri. Adesso, dopo
le feste, incominceremo già a collaborare per concretizzare questo progetto.
D.
- E a fissare anche la data?
R. - E a fissare anche
la data, certo, secondo i calendari degli uni e degli altri. Ma c’è buona volontà
da ogni parte e quindi io sono molto fiducioso nella riuscita di questo incontro.