2007-12-28 12:25:49

Da oggi a Ginevra l'Incontro europeo dei giovani organizzato dalla Comunità ecumenica di Taizé. Il messaggio del Papa


Oltre 40 mila ragazzi e ragazze, provenienti da tutta Europa, partecipano da oggi a Ginevra al “Pellegrinaggio di fiducia sulla terra”, promosso dalla comunità ecumenica di Taizé. Rivolgendosi ai giovani del movimento ecumenico internazionale, fondato nel 1940 da frère Roger, il Papa scrive in un messaggio che “solo Cristo ci offre la chiave di una vera speranza, di una speranza che sorpassa ogni piccola speranza che possiamo avere”, perché ci orienta all’avvenire e alla “felicità eterna”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3
 

 
"La vostra fiducia in Dio – si legge nel messaggio di Benedetto XVI – possa suscitare in voi la speranza ed aiutarvi a cambiare il mondo, basandovi sui valori evangelici, in particolare sul perdono, la punta estrema dell’amore, perché colui che perdona non si ferma all’errore commesso ma apre un nuovo avvenire”. “Se la pace è frutto della giustizia – scrive il Papa ai giovani che si accingono a partecipare al 30.mo Incontro europeo di preghiera - essa lo è ancora più nel perdono, che sigilla davvero la riconciliazione fra coloro che ieri si sfidavano o si opponevano, permettendo loro di fare un cammino insieme”. Il Santo Padre invita quindi i giovani ad essere “artefici del perdono tra i fratelli e costruire un mondo riconciliato”. Ma nelle situazioni di conflitto è possibile riuscire ad ascoltare l’altro? Risponde frère Richard, della comunità di Taizé :

 
“Abbiamo fatto esperienza in questi incontri che anche i giovani dei Paesi in conflitto sono capaci di ascoltarsi, di capirsi e di diventare amici. Ieri sono arrivati con un pullman dalla Croazia e dalla Serbia e stamani è stato bello vederli parlare, fare amicizia. Il Vangelo è veramente capace di andare oltre le memorie spesso dolorose di conflitti del passato e di aprire una via di comunione e di fiducia tra gli uomini”.

 
Il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, invita in un messaggio i giovani a scoprire Cristo: "se l’uomo non rinuncia al suo desiderio di dominare gli altri – scrive il patriarca – non potrà mai vivere la giustizia di Dio”. Ma l’uomo è capace di realizzare una più equa ripartizione dei beni?:

 
“La giustizia comincia nel cuore dell’uomo. All’inizio bisogna rinunciare a questi desideri di dominare, per vedere nell’altra persona non una minaccia, ma una fonte di gioia e di aiuto”.

 
Ai giovani si propone, in particolare, di uscire dalla propria vicenda personale, fronteggiando l’eventuale insuccesso senza perdere la fiducia e la speranza, testimoniando concretamente la solidarietà nella quotidianità. Ma i giovani sono oggi in grado di essere vicini a quelli che vivono esperienze di povertà, anche spirituale?

 
“Questi incontri, come anche altri incontri di giovani, mostrano che ci sono delle capacità spesso nascoste nei giovani di andare verso l’altro, di capire l’altro, di dare una mano all’altro concretamente, molto spesso anche prendendosi il tempo di ascoltare l’altra persona. C’è una vera capacità nel cuore di tanti giovani di vivere questa solidarietà secondo il Vangelo”.

 
Ma come arrivare fino al perdono e porre così le basi di una riconciliazione profonda che neanche le più gravi fratture possono insidiare?:

 
“Non ci può essere un’esigenza di perdono fuori dalla chiamata del Vangelo. Ciò che noi possiamo fare, quando c’è un incontro così, è creare uno spazio dove forse il perdono diventi possibile. Ma è vero che in questi incontri europei che organizziamo c’è sempre molto tempo per rimanere in silenzio davanti a Dio, con gli altri giovani. E’ solamente nel segreto del cuore che può nascere un perdono vero, che poi riesce a guarire anche le ferite del passato”.

 
Filo conduttore dei quattro giorni di incontri e riflessione sarà un testo del priore della comunità di Taizé, frere Alois, intitolato “Lettera da Cochabamba” ed incentrato sull’importanza dell’ascolto dell’altro, sui valori della giustizia, della solidarietà e del perdono. Nella notte del 31 dicembre, ogni parrocchia organizzerà, infine, una veglia di preghiera per la pace, alla quale seguirà un momento di incontro interculturale, intitolato la “Festa dei popoli”.







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