Appello dell’arcivescovo di Bujumbura per la tregua in Burundi
In Burundi, l’arcivescovo di Bujumbura, mons. Evariste Ngoyagoye, ha rivolto un accorato
appello al governo e al gruppo ribelle del Fronte nazionale di liberazione: “una tregua
– ha detto il presule – sarebbe il più bel regalo natalizio” per il popolo del Paese
africano. L’arcivescovo ha anche sottolineato che questi sono tempi propizi “per fare
un esame di coscienza”. Ma la situazione in Burundi resta tesa: fonti locali hanno
riferito, stamani, che venerdì scorso due soldati sono rimasti uccisi per un’imboscata
tesa da guerriglieri nella zona occidentale del Paese. L’accordo di cessate il fuoco,
firmato lo scorso 7 settembre del 2006, è stato inoltre più volte violato negli ultimi
mesi. Si è avuta poi una ulteriore battuta d’arresto sulla via della riconciliazione
in seguito al boicottaggio, da parte dei ribelli, delle riunioni del comitato di monitoraggio
e di verifica del processo di pace. I ribelli, come riferisce l’agenzia missionaria
MISNA, chiedono la sostituzione del principale mediatore del processo di pace, considerato
troppo vicino alle posizioni del governo. La guerra civile in Burundi, cominciata
nel 1993, ha causato oltre 300 mila morti. (A.L.)