2007-12-23 15:22:32

Thailandia alle urne dopo il colpo di Stato


In Thailandia, dove si è votato per le elezioni politiche, i primi risultati indicano l’affermazione del “Partito del potere del popolo”, alleato dell’ex premier Thaksin Shinawatra. La Chiesa locale aveva chiesto agli oltre 47 milioni di cittadini di recarsi alle urne, un invito che sembra essere stato raccolto. Il servizio di Stefano Vecchia:RealAudioMP3


Si sono chiusi alle 15.00 ora locale, le 9.00 in Italia, i seggi in Thailandia per 47,5 milioni di elettori. Sostenuta l’affluenza alle urne, un dato fortemente auspicato dai partiti in lizza per definire al meglio il colore dell’Assemblea nazionale, composta da 480 membri, ma è anche quanto aveva chiesto il re Bhumibol ai suoi sudditi e anche la Chiesa ai 250 mila cattolici del Paese. In una situazione confusa, in cui la democrazia thailandese cerca di riavviarsi dopo il colpo di Stato militare, che il 19 settembre 2006 sembrava aver chiuso la parabola politica del magnate delle telecomunicazioni Thaksin Shinawatra, il responso delle urne di oggi avrà anche la valenza di un referendum pro o contro il suo rientro in patria. Un’eventualità inserita nel programma elettorale del “Partito del potere del popolo” (PPP) erede diretto dell’esperienza del “Thai Rak Thai”, fondato da Thaksin e sciolto nello scorso maggio. Favorito nei sondaggi il PPP mentre i democratici scontano la loro mancata opposizione al golpe. Per molti thailandesi si tratta di una concreta corresponsabilità nella crisi istituzionale del Paese e nel suo rallentamento economico. Inevitabilmente un risultato favorevole al PPP sarebbe un voto anche di protesta verso i militari che, per oltre un anno, hanno gestito il potere ma anche un test sulla reale volontà di uscire dal gioco politico per rientrare nel loro ruolo costituzionale, un ruolo al quale il sovrano li ha richiamati anche venerdì scorso. (Per la Radio Vaticana, da Bangkok, Stefano Vecchia)







All the contents on this site are copyrighted ©.