2007-12-22 14:55:24

I vescovi cileni nel messaggio natalizio: è urgente educare alla pace


“La grande speranza può essere solo Dio”. Così nel messaggio di Natale i vescovi cileni che, citando la recente enciclica di Papa Benedetto XVI – Spe salvi –, ribadiscono ancora una volta: “Solo con il dialogo onesto e rispettoso, che si apprende in famiglia, è possibile superare la tentazione della violenza ed aprire le porte a soluzioni giuste”. A nome dell’Episcopato cileno, il suo presidente e vescovo di Rancagua, mons. Alejandro Goic ha indirizzato un breve saluto natalizio non solo ai membri della Chiesa ma a tutto il Paese sottolineando che “in questo tempo di Avvento, Benedetto XVI ci ha regalato la “Spe salvi”, profondamente ricca e apportatrice di freschezza nel nostro tempo”. In essa, il Santo Padre ricorda che “tutti noi abbiamo bisogno delle speranze - dalle più piccole alle più grandi - che, giorno per giorno, ci mantengono in cammino. Senza la grande speranza, però, che deve superare tutto il resto, esse da sole non bastano. Questa grande speranza può essere solo Dio, che abbraccia l’universo e che può proporci e donarci ciò che, da soli, non potremmo raggiungere”. Secondo i presuli, nell’anno che volge al termine, “sebbene in varie circostanze non sia stato del tutto prospero per i cileni, si sono comunque aperte delle strade di dialogo, per cercare soluzioni a quei temi sociali che attendono risposta, quali la maggiore giustizia sociale ed una educazione di qualità”. Tuttavia, non cessa di preoccupare “il clima di violenza latente presente nella convivenza quotidiana” in tutti i campi. Per questo, i vescovi ribadiscono ancora una volta, con forza, che è necessario educare alla pace. “Solo con il dialogo onesto e rispettoso, che si apprende in famiglia, è possibile superare la tentazione della violenza ed aprire le porte a soluzioni giuste”. In conclusione mons. Goic afferma: “Che il Bambino Gesù ci benedica con la sua grazia, dia pace alle nostre anime e ci conduca nel cammino verso il dialogo affinché la nostra convivenza familiare, civica e sociale, sia ogni giorno più rispettosa della dignità di tutti, per il bene del nostro Paese, e in modo particolare dei più bisognosi”. (L. B.)







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