Mogadiscio: chiuso a causa dei bombardamenti l’ospedale delle Suore della Consolata
In Somalia continuano i bombardamenti nella zona di Huriwa, a nord di Mogadiscio,
fra l’esercito etiope e le milizie antigovernative. Colpito soprattutto il villaggio
per bambini ‘SOS Children’ che ospita circa cento orfani e un ospedale pediatrico.
Gestito dalle suore italiane missionarie della Consolata, l’ospedale è sempre stato
considerato il punto di riferimento della zona, con i suoi reparti di maternità e
pediatria e i servizi nel campo umanitario. Ora da qualche giorno è stato evacuato
perché inagibile, anche se non ha subito gravi danni alle strutture. Il medico italiano,
Claudio Croce, al momento in servizio, ha riferito che i soldati sono entrati all’interno
dei reparti e dei magazzini in cerca di armi e munizioni. Le famiglie che abitano
in questa parte della città sono state invitate a mettersi in salvo perché l’area,
roccaforte di ribelli, è continuamente soggetta a bombardamenti dell’esercito. “Non
tutti riescono a fuggire; alcuni rimangono uccisi nelle esplosioni di ordigni”, riferisce
l’agenzia Misna attraverso le parole di uno degli infermieri dell’ospedale che, mentre
stava cercando di fuggire con la sua famiglia, ha visto morire la moglie e due figli
sotto un ordigno. “La situazione è molto tesa – afferma Croce – e quanto più a lungo
l’ospedale resterà chiuso, tanto più sarà la gente a soffrirne”, considerando che
per la prima volta dal 1991 l’ospedale subisce un attacco. (C.C.)