2007-12-20 15:20:05

Presentato a Roma un nuovo DVD sulla Sindone


Ieri pomeriggio, presso il Centro Russia Ecumenica a Roma, è stato presentato il DVD “La Sacra Sindone. La Storia”, una docufiction di Francesca Saracino, edita da Mimep-Docete. All’incontro ha partecipato anche la sindonologa Emanuela Marinelli. Entrambe sono state intervistate da Rosario Tronnolone. A Francesca Saracino ha domandato perché abbia scelto di raccontare la storia della Sindone attraverso una docufiction:RealAudioMP3


“Ho voluto raccontare il viaggio di qualcosa di straordinario, il viaggio di un oggetto che ha una presenza lunghissima nella storia: si tratta infatti di 2000 anni di storia. Ho cercato di farlo nella maniera più immediata possibile. Da qui la scelta della docufiction, perché la docufiction utilizzando gli attori, riesce ad arrivare ad un maggior impatto visivo su un pubblico di più vasta fascia d’età: dal bambino fino alla persona più anziana. Perché il documentario di per sé è abbastanza pesante da seguire, documentando – soprattutto quelli storici – cose storiche e quindi a volte fa calare l’attenzione e non viene preso in considerazione dalle fasce più giovani. Invece utilizzando la fiction e quindi utilizzando gli attori, un messaggio così potente, così importante come quello della Sindone, e comunque un viaggio così complicato come quello della Sindone da Gerusalemme fino a Torino, arriva in maniera molto più semplice, visibilmente più bella, a tutti: bambini, adulti e persone anziane”.

Si sente parlare spesso del “mistero” della Sindone, ma gli studi sulla Sindone ci offrono già diverse certezze. Ce lo conferma la professoressa Emanuela Marinelli:

“Certamente questo lenzuolo ha avvolto il cadavere di un uomo che è stato flagellato, coronato di spine, crocifisso e sepolto, proprio come descrive il Vangelo. Non solo: tutte le ricerche scientifiche convergono nel dirci che questo telo funerario ha tutte le caratteristiche di un vero tessuto mediorientale, un telo che è stato usato per una sepoltura giudaica nel I secolo in Palestina. Quindi, tutto concorda per l’autenticità. L’unica nota stonata è stata nel corso degli anni il carbonio 14, che, però, noi oggi possiamo spiegare. Possiamo spiegare il fallimento di questa prova per l’inquinamento e per un rammendo invisibile che era presente nell’angolo dal quale fu tratto il campione. Quindi, possiamo dire oggi che tutto concorda per l’autenticità. A questo punto, allora, questo lenzuolo ci riattualizza questa storia importantissima, perché è l’evento che ha diviso la storia: la presenza di Cristo vicino a noi. La Sindone è come un quinto Vangelo, perché ci documenta tutto fino al momento della scomparsa del corpo. Rimane questa traccia misteriosa e il mistero di questa immagine. Nessun cadavere lascia mai un’immagine di sé. Mentre noi abbiamo tutte le prove, ormai assodate, del sangue, delle polveri, dei pollini della Palestina, dell’aragonite delle grotte di Gerusalemme. Tutto ci porta lì, in quella grotta, alla soglia di quell’evento. Il corpo non rimane nel lenzuolo: anche questo viene documentato. Il sangue si era parzialmente ridisciolto a contatto di questo lenzuolo inumidito di olio profumato. Quindi, le ferite, le croste delle ferite si erano rammorbidite, si erano disciolte. Il sangue ha macchiato il lenzuolo e non c’è segno di spostamento, di trascinamento. E’ proprio come se il corpo fosse scomparso da dentro, lasciando oscura, ma illuminante, una traccia che è un’immagine in negativo del corpo stesso, che gli scienziati sanno spiegare solo come un flash di radiazione, una luce che ha inscurito i fili, che li ha ingialliti come si ingiallisce una tela all’esposizione della luce. Ricordando l’evento del Tabor, dove il volto di Gesù brillò come il sole – così ci dice l’evangelista – alcuni scienziati, fisici e medici, hanno ipotizzato che il momento della Resurrezione abbia comportato anche un’emissione di luce e di energia che ha impressionato il telo. Certamente, la Sindone ci lascia alle soglie di questo evento della Resurrezione con questa immagine affascinante che parla con l’immediatezza appunto dell’immagine. E’ la foto di un evento. Come diceva il compianto Orazio Petrosillo è “la fotonotizia dal Calvario”. Quindi, noi abbiamo questo evento importantissimo della passione, morte, sepoltura, ma anche uno spiraglio di luce sulla Resurrezione. Per questo la Sindone parla direttamente al cuore di chi medita sulla Sindone, di chi la osserva.







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