La presidenza dell’Episcopato argentino incontra il presidente Cristina Fernández
de Kirchner
Una copia del libro “Gesù di Nazaret” di Benedetto XVI e del “Compendio della Dottrina
sociale della Chiesa” sono state donate, ieri, al capo di Stato argentino, la signora
Cristina Fernández de Kirchner, durante la visita di cortesia della presidenza della
Conferenza episcopale argentina. Insieme al presidente, l’arcivescovo di Buenos Aires,
cardinale Jorge Mario Bergoglio c’erano mons. Luis Villalba, arcivescovo di Tucumán
e mons. Agustín Radrizzani, vescovo di Lomas de Zamora, vice presidenti dell’episcopato,
e il segretario generale mons. Sergio Fenoy, vescovo di San Miguel. I presuli oltre
a presentare al capo di Stato gli auguri di buon Natale da parte della Chiesa e dei
cattolici hanno ribadito quanto avevano scritto in una breve lettera alla signora
Cristina Fernández de Kirchner al momento della sua elezione auspicando molti successi
a beneficio dell’intero popolo argentino. I vescovi hanno inoltre illustrato le conclusioni
della recente 93ma. Assemblea plenaria dell’Episcopato contenute nell’esortazione
pastorale, pubblicata lo scorso 28 aprile. Durante l’incontro sono stati sottolineati
alla presidente alcuni dei punti più rilevanti ritenute “le sfide future principali”.
Al centro di queste grandi sfide, hanno rammentato i presuli c'è la vita, "primo dei
diritti umani", da difendere sempre in ogni stadio del suo sviluppo. Segue la famiglia,
"fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna", da ritenere senza equivoci "la cellula
base della società e prima responsabile dell'educazione dei figli". Anche la difesa
e realizzazione del bene comune fa parte di queste priorità. Tale bene sostiene e
rinforza la democrazia e il corretto funzionamento della necessaria autonomia tra
i poteri dello Stato. I presuli argentini hanno ribadito una loro preoccupazione molto
pressante: l'esclusione sociale. Nonostante i progressi nell'ambito della crescita
economica hanno ricordato che c'è troppa povertà ed iniquità. Sono troppi gli argentini
esclusi dai benefici della crescita e della ricchezza. "Una società non cresce soltanto,
quando si rinforza la sua economia", avevano scritto i vescovi nell’esortazione d’aprile,
aggiungendo: "Cresce soprattutto, quando aumenta la sua capacità di dialogo e la sua
capacità di costruire consenso attorno al bene comune". Infine, nell’incontro si è
anche ricordato il grande compito della riconciliazione, sottolineando che ancora
c'è molta "frammentazione" accompagnata spesso da "impunità, scontri e risentimenti".
Va ricordato che nel documento conclusivo della 93ma Plenaria dell’Episcopato i vescovi
hanno sottolineato: "Occorre che tutti gli argentini, soprattutto i cristiani, scoprano
meglio ancora la propria vocazione al servizio del bene comune - passando dall’essere
‘abitanti’ all’essere ‘cittadini’ - corresponsabili della vita sociale e politica,
aiutati dagli insegnamenti della Dottrina sociale della Chiesa”. (A cura di Luis
Badilla)