2007-12-18 14:39:17

Ieri a Genova, presieduti dal cardinale Angelo Bagnasco, i funerali di padre Enrico di Rovasenda, stimato filosofo e teologo


“Mentre preghiamo per lo spirito immortale di padre Enrico, raccogliamo l’eredità del suo esempio: l’amore a Gesù via, verità e vita, e l’amore alla Chiesa, Corpo di Cristo”. Cosi ha ricordato il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della CEI, padre Enrico di Rovasenda, celebrando ieri i suoi funerali nella chiesa di Santa Maria di Castello, nel capoluogo ligure. Padre di Rovasenda, ha aggiunto il porporato, “era ben cosciente che – come ricordava san Tommaso – la missione di chi si dedica alla ricerca della verità non è tanto quella di risplendere ma di illuminare”. La commemorazione ha visto la partecipazione di una folla di fedeli fra autorità, intellettuali, discepoli, familiari e confratelli. Padre di Rovasenda, filosofo e teologo domenicano, era nato nel 1906 e tutta la sua vita è stata segnata “dalla ricerca umile e amorosa della verità”. La sua passione per la ricerca lo ha portato a “condurre a felice conclusione il caso Galilei” per volontà di Giovanni Paolo II. Padre di Rovasenda – ha sottolineato infine l’arcivescvo di Genova - si è contraddistinto per la sua capacità di “ascoltare le ragioni di tutti” e “valorizzare tutto ciò che di vero e di buono è disseminato nel cuore e nelle menti degli uomini, per condurlo ad una superiore e armoniosa sintesi di verità”. (C.C.)







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