A Viana in Angola l'attività del centro “Mosaiko”, nato per riunire “realtà disperse
e dissimili” su iniziativa dei Padri Domenicani
“Mosaiko” è l’acronimo delle iniziali di sette parole-chiave che significano pace,
parola, giustizia, famiglia, sviluppo, lavoro e armonia nei sette dialetti parlati
in Angola. Il centro culturale che da esso prende il nome nasce in occasione di due
eventi decisivi: aprire un istituto nella capitale che alle attività parrocchiali
unisse iniziative di tipo culturale e attuare un progetto con un linguaggio accessibile
a tutti. Il centro "Mosaiko" nasce sulla scia dell’Istituto di scienze religiose angolane
(Icra) che ha iniziato organizzando corsi di educazione morale e civica per professori
e impiegati nella pubblica amministrazione e che ha formato più di 700 assistenti
sociali e medici. "Mosaiko" inizia la sua attività nel 1997 con l’intento di parlare
di “diritti umani”, una parola allora sconosciuta. Vengono organizzati seminari per
sensibilizzare al tema dei diritti dell’uomo tutti coloro che per la prima volta entrano
in una scuola, e poi stampati opuscoli esplicativi delle leggi esistenti nel Paese
- la legge costituzionale e quella sul carcere preventivo - e aperta, quattro giorni
a settimana, una biblioteca con ottomila volumi. A questa si unirà il programma “Costruendo
cittadinanza”, trasmesso da Radio Ecclesia però solo dalla capitale. Con la pace nel
2002, grazie al successo di "Mosaiko", vengono allargati i programmi radiofonici e
aperto anche uno sportello per la protezione giuridica delle persone sui temi dei
diritti umani, responsabilità paterna e appropriazione indebita di terreni e posti
di responsabilità. (C.C.)