2007-12-16 15:10:45

Legislative anche in Kirghizistan, 250 gli osservatori OSCE


Riflettori della comunità internazionale puntati sulle lezioni legislative anticipate del Kirghizistan, dove sono giunti circa 250 osservatori dell’OSCE. Popolato da poco più di 5 milioni di persone, senza materie prime e pressoché agricolo, il piccolo Stato del Asia centrale si reca alle urne dopo una riforma elettorale che mira a garantire stabilità dopo due anni e mezzo di crisi politica. Ce ne parla Giuseppe D’Amato: RealAudioMP3

Dodici sono i partiti in lizza per i 90 posti in parlamento; 2,7 milioni gli aventi diritto. Si vota col sistema proporzionale. Avranno una rappresentanza le formazioni che supereranno la barriera del 5% e dello 0,5% in tutte le regioni. Quest’ultimo ostacolo, voluto per combattere i fortissimi localismi e le tradizionali divisioni in clan, è studiato con attenzione dagli osservatori dell’OSCE. In ottobre, il leader Kurmanbek Bakiev ha vinto il referendum sulla riforma elettorale ed ha sciolto per decreto il parlamento. La Kirghisia ospita due basi militari: una russa e l’altra statunitense. Cruciale è la sua posizione alle spalle della Cina. Malgrado la crescita del PIL oltre il 7% annuo, vere emergenze restano la disoccupazione ed i bassi salari. “Sono sicuro - ha detto il capo dello Stato al seggio - che avremo un parlamento diverso da quello del 2005”. Le opposizioni denunciano intimidazioni, in uno dei Paesi finora considerato tra i più “aperti” in Asia centrale. I sondaggi danno per favorito il partito pro-presidenziale Ak Sol. Per evitare brogli, agli elettori viene spruzzato sulle mani della vernice. Si temono scontri per le strade all’annuncio dei risultati.(Per la Radio Vaticana, Giuseppe D’Amato)







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