2007-12-16 15:08:57

Elezioni nello Stato indiano del Gujarat, appello dei vescovi


Urne aperte nel Gujarat, popoloso Stato dell’India nordoccidentale, dove sono chiamati al voto 18 milioni di elettori per la seconda fase delle elezioni. Lo spoglio è previsto per domenica prossima, ma - secondo i sondaggi - Narendra Modi, leader del Partito indù nazionalista (il BJP) dovrebbe essere riconfermato alla guida dello Stato. Secondo alcune previsioni, il BJP potrebbe conquistare 115 seggi nel parlamento locale, assicurandosi così una netta maggioranza sul partito rivale del Congresso, che considera queste elezioni come un test importante per la tenuta del Governo di New Delhi. Il servizio di Maria Grazia Coggiola: RealAudioMP3

La campagna elettorale è stata caratterizzata da un acceso duello verbale tra il carismatico e controverso Modi e la presidente del Congresso, Sonja Ghandi, che lo aveva accusato di creare un clima di terrore nello Stato, dove esistono forti tensioni tra la maggioranza induista e la minoranza musulmana. Il leader del Gujarat era stato accusato di complicità nei violenti disordini avvenuti cinque anni fa, quando circa 2 mila persone - la maggior parte musulmani - furono barbaramente uccise o arse vive. Anche le minoranze religiose del Gujarat si troverebbero, quindi, nel mirino del fanatismo indù ed i cattolici - che rappresentano circa l’1 per cento della popolazione - temono che la vittoria del BJP possa portare ad ulteriori restrizioni e discriminazioni soprattutto per quanto riguarda la gestione delle scuole ed istituti scolastici cristiani. Alla vigilia del voto, i quattro vescovi del Gujarat avevano lanciato un forte appello per un impegno responsabile dei cattolici in politici. “Chi si sottrae ai propri diritti-doveri sociali, rinnega il Signore”, avevano scritto in una lettera aperta. Nel 2006, il governo aveva lanciato la proposta di una legge "anticonversione", simile a quella in vigore in altri Stati indiani, che era stata però bloccata dalle proteste dei leader religiosi e dalle associazioni dei diritti umani. (Per la Radio Vaticana, Maria Grazia Coggiola)







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