Si è spento padre Enrico di Rovasenda, figura di spicco del mondo scientifico cattolico
Un testimone straordinario dell’apostolato intellettuale: è questo il tratto distintivo,
nella sua lunga vita terrena, del domenicano Enrico di Rovasenda, spentosi stamani
nel convento di Santa Maria di Castello, a Genova, all’età di 101 anni. Nato nel 1906
a Torino, a soli vent’anni si laurea in ingegneria nel capoluogo piemontese. Nel 1929
entra nell’Ordine dei Frati predicatori e inizia la formazione presso il convento
di San Domenico a Chieri, fino all’ordinazione sacerdotale avvenuta nel 1933. Amico
fraterno di Piergiorgio Frassati, collabora con il futuro Papa Paolo VI, negli anni
in cui Montini è assistente della FUCI, la Federazione Universitaria Cattolica Italiana.
Dopo la licenza e il dottorato in Teologia, studia filosofia a Parigi. Ritornato in
Italia a metà degli anni Trenta, ben presto diventa punto di riferimento della cultura
cattolica della città. Nel 1974, Papa Montini lo nomina direttore della cancelleria
della Pontificia Accademia delle Scienze. Incarico confermato da Giovanni Paolo II,
fino al compimento degli ottant’anni. Tuttora era membro onorario dell’Accademia.
Dal 1977 al 1992 è anche assistente ecclesiastico prima del Movimento laureati di
Azione Cattolica e poi del Movimento ecclesiale di impegno culturale. Da 15 anni si
era ritirato nel convento di Santa Maria del Castello di Genova. Proprio qui, lunedì
prossimo alle ore 11.30, saranno celebrati i suoi funerali. (A.G.)