Revocato in Pakistan lo stato d’emergenza in vista delle prossime elezioni. Nel Paese
ancora un attentato
Ritorno alla normalità in Pakistan per la revoca dello stato d’emergenza deciso dal
presidente Musharaff in vista delle prossime elezioni. Nel Paese, intanto, si è verificato
l’ennesimo attentato. Il servizio di Barbara Schiavulli:
Dopo
43 giorni di legge marziale, il presidente pakistano Musharraf ha revocato lo stato
di emergenza imposto per fronteggiare, secondo una sua dichiarazione, l’ondata di
violenza che schiacciava il Paese. Ripristinata dunque la costituzione dopo che per
più di un mese sono stati violati i diritti civili di migliaia di persone arrestate
durante le manifestazioni in piazza. In serata il presidente terrà un discorso alla
nazione anche in vista delle elezioni parlamentari che si terranno l’8 gennaio prossimo.
La comunità internazionale ha condannato con forza i duri provvedimenti di Musharraf
che con lo stato di emergenza è riuscito ad eliminare i giudici della Corte Suprema
che ostacolavano la validità della sua rielezione. Intanto, però non si placa la violenza:
sei persone, tra le quali tre soldati, sono stati uccisi da un kamikaze in bicicletta
che si è fatto esplodere ad un posto di blocco nel Waziristan, la zona tribale al
confine con l’Afghanistan. (Barbara Schiavulli, per Radio Vaticana)
Afghanistan
In Afghanistan, almeno cinque civili sono morti e due poliziotti sono rimasti
feriti a seguito dell’esplosione di un’autobomba nei pressi del comando della polizia
a Kabul. L’attentato è stato subito rivendicato da un portavoce dei talebani. Le violenze
arrivano all’indomani del vertice di Edimburgo dei ministri della Difesa di otto Paesi,
membri della NATO, presenti in Afghanistan. I rappresentanti britannici e statunitensi
hanno chiesto un maggior impegno agli alleati in termini di truppe e mezzi militari
ed hanno parlato della necessità di elaborare un piano a lungo termine per contrastare
gli insorti.
Iraq Malgrado il progressivo attenuamento delle violenze
degli ultimi mesi, in Iraq si continuano a registrare vittime tra le truppe statunitensi.
L'esercito americano ha annunciato che, nelle ultime 24 ore, due militari hanno perso
la vita in due distinti attacchi della guerriglia. Sul fronte politico, intanto, il
Senato degli Stati Uniti ha approvato lo stanziamento di 189 miliardi di dollari per
il 2008 da destinare alle campagne in Iraq e Afghanistan. Si segnala, inoltre, che
Il Fondo Monetario Internazionale ha reso noto che il Paese del Golfo ha rimborsato
con oltre un anno di anticipo gli aiuti di circa 471 milioni di dollari che gli erano
stati accordati.
Medio Oriente L’Autorità Nazionale Palestinese
ha vietato in Cisgiordania i festeggiamenti per il ventesimo anniversario di Hamas
che, da parte sua, ha anche denunciato il fermo di 26 esponenti da parte delle forze
di sicurezza di Al Fatah. A Gaza, invece, migliaia di persone si sono riversate in
strada per partecipare alla manifestazione indetta dal movimento integralista. A due
giorni dalla conferenza dei donatori di Parigi, un funzionario statunitense ha annunciato
che l’amministrazione americana ha intenzione di offrire più di 500 milioni di dollari
in aiuti ai palestinesi. Le autorità della Palestina si aspettano un contributo superiore
ai 5 miliardi di dollari.
Libano I riflettori della comunità internazionale
sono puntati sul Libano, dove lunedì si tenterà per l’ennesima volta di eleggere il
presidente del Paese a diverse settimane dalla scadenza del mandato di Lahoud. Giunto
a Beirut, il sottosegretario statunitense per gli affari del Medio Oriente, David
Welch, ha invitato i deputati libanesi a far rientrare la crisi. Un appello che segue
di poche ore quello lanciato dal presidente francese, Nicolas Sarkozy, che ha parlato
dell’appuntamento di lunedì come di “un’ultima chance”.
Kosovo Maggiore
coinvolgimento dell’Unione Europea nel processo dell’annunciata indipendenza del Kosovo
dalla Serbia. E’ quanto si evince dal Consiglio europeo di Bruxelles, che ieri ha
stabilito l’invio nella regione serba a maggioranza albanese di una missione civile
costituita da 1.800 persone, tra poliziotti, magistrati e funzionari di amministrazione.
La decisione, che risulta sgradita a Belgrado, disegna un nuovo ruolo europeo nel
futuro status del Kosovo. Giancarlo la Vella ne ha parlato con Paolo Quercia,
esperto dell’area balcanica:
R. –
Ci sono almeno tre diversi fronti su cui l’Unione Europea deve lavorare. Innanzitutto,
al suo interno, per trovare unanimità in caso dell’eventuale riconoscimento dell’indipendenza
del Kosovo. Il secondo fronte riguarda il tentativo di negoziare con la Serbia una
serie di accordi per favorire il processo soft del distacco di Pristina da Belgrado.
Il terzo fronte sarà propriamente interno, per andare a colmare il vuoto di sicurezza
esistente con una propria missione sia di carattere politico che di polizia.
D.
– La "moneta di scambio" potrebbe essere anche facilitare il processo di avvicinamento
della Serbia all’Europa?
R. – Formalmente, la Serbia
non accetta nessuno scambio Unione Europa-Kosovo. Credo, onestamente, che sia politicamente
impossibile per i politici serbi accettare questa proposta.
D.
– Sarà importante vedere quale ruolo giocherà la Russia, che comunque ha accennato
al fatto che non aiuterà militarmente Belgrado, nel caso in cui la situazione diventasse
difficile...
R. – Sicuramente non ci sarà un coinvolgimento
di tipo militare della Russia e neanche della Serbia, in reazione all’indipendenza
del Kosovo. Ricordiamo che in Kosovo ci sono 16 mila soldati della NATO, quindi, ogni
azione militare sarebbe un’azione di ostilità nei confronti dell’Alleanza Atlantica
e credo che nessun Paese lo possa oggi sostenere. Quello che invece si teme sono le
azioni di ritorsione di altra natura – politica, economica – che sicuramente Belgrado
attuerà nei confronti di alcuni dei Paesi che riconosceranno il Kosovo indipendente,
per boicottare tanto il processo di riconoscimento, quanto il futuro del Kosovo come
Stato indipendente.
Algeria Sono numerosi gli allarmi bomba
in Algeria dopo il grave attentato contro la sede ONU della capitale costato la vita
ad almeno 37 persone, di cui 17 dipendenti delle Nazioni Unite. In molti casi gli
agenti hanno disinnescato pacchi sospetti ma non mancano le vittime: due militari
sono rimasti feriti nell’esplosione di un ordigno nella regione di Cabilia mentre
quattro presunti membri di gruppi terroristici sono stati uccisi durante un’operazione
di rastrellamento.
Russia, “scudo spaziale” Ancora alta la tensione
tra Stati Uniti e Russia. Le proposte americane sul cosiddetto scudo spaziale sono
inammissibili è dimostrano che la strategia di Washington, dalla fine della Guerra
Fredda, non è sostanzialmente cambiata. E’ quanto ha detto stamani il capo di Stato
maggiore russo, Iuri Baluevski, in una conferenza stampa. L’alto esponente di Mosca
ha inoltre aggiunto che l'eventuale lancio di un razzo anti-missile dalla Polonia
“potrebbe essere male interpretato dai sistemi russi e provocare un colpo di risposta”.
Il Cremlino intanto ieri ha incassato, sulla vicenda, l’appoggio della Bielorussia,
durante la visita di Putin a Minsk, il quale ha ipotizzato l'installazione nella vicina
repubblica ex sovietica di basi militari e siti nucleari.
Russia, presidenziali
In vista delle elezioni presidenziali del 2 marzo 2008, il Partito comunista
russo (KPRF) ha designato Ghennadi Ziuganov come suo candidato. La candidatura dello
storico leader comunista rischia adesso di far saltare le trattative per un accordo
elettorale in funzione anti-putiniana tra l'ex campione di scacchi, Garry Kasparov,
e il leader dei nazionalbolscevichi, Eduard Limonov, da sempre contrari all’“opzione”
Ziuganov.
Sri Lanka Proseguono i combattimenti in Sri Lanka tra
i ribelli delle Tigri Tamil e i soldati di Colombo. Nel distretto di Mannar, a sud
del territorio controllato dai ribelli indipendentisti, ieri hanno perso la vita oltre
30 separatisti ed un militare, a seguito di un duro scambio di colpi d’artiglieria.
Gli scontri di questi giorni rientrano nell’escalation di violenze tra le milizie
Tamil e le truppe governative.
Spagna L’ETA ha rivendicato l’uccisione
di due guardie civili in Francia avvenuta qualche settimana fa. Lo ha fatto in un
messaggio nel quale ha annunciato che attaccherà “le forze e gli apparati repressivi
dello Stato spagnolo ovunque si trovino”. Queste dichiarazioni che confermano il cambio
di strategia del movimento indipendentista basco, che per tre anni aveva compiuto
solo attentati dimostrativi.
Italia Duro colpo per la camorra napoletana.
E’ stato arrestato ieri sera il superlatitante Edoardo Contini, 52 anni, inserito
nell'elenco dei 30 uomini più pericolosi d'Italia. Contini, capo dell'omonimo clan,
è considerato il massimo esponente della malavita operante nel territorio metropolitano
di Napoli.
Indonesia Non si registrano né danni né vittime nel terremoto
di magnitudo 7,1 sulla scala Richter che ha colpito le isole di Maluku, al largo del
Timor orientale, nell’est dell’Indonesia. L’epicentro è stato individuato a 128 km
a nordovest della città di Saumlaki. (Panoramica internazionale a cura di Benedetta
Capelli e Marco Guerra)
Bollettino del Radiogiornale
della Radio Vaticana Anno LI no. 349 E' possibile
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