Il cardinale Lozano Barragán lancia la campagna anti-AIDS della Fondazione "Il
Buon Samaritano"
“Deposita un dono regale sotto l’Albero di Natale”: è il titolo della campagna lanciata
quest’anno dalla Fondazione “Il Buon Samaritano” per una raccolta di fondi in favore
dei malati di AIDS. La Fondazione, istituita nel 2004 da Giovanni Paolo II, fa capo
al Pontificio Consiglio della Pastorale per gli operatori sanitari. Giovanni Peduto
ha chiesto al presidente del dicastero, il cardinale Javier Lozano Barragán,
di illustrare l’iniziativa:
R.
- La Fondazione “Il Buon Samaritano” rappresenta un ponte che unisce la generosità
dei cattolici del mondo, e di tutte le persone di buona volontà, ai bisognosi e ai
malati, specialmente i malati di AIDS. La Fondazione riceve donazioni durante tutto
l’anno ed è dunque vero che non esiste un giorno specifico per fare queste donazioni
e questi regali, ma è anche vero che esiste un tempo, che per noi è rappresentato
dal tempo dell’Avvento. Noi, sia come Chiesa cattolica che come cattolici del mondo,
vogliamo aiutare tanti bimbi che nascono sotto la minaccia dell’AIDS. Vogliamo cercare
quindi di aiutare e di fare qualcosa per questi 33 milioni di malati di AIDS, con
particolare attenzione per quelli che nessuno aiuta. Vogliamo, quindi, concentrare
sui malati di AIDS l’aiuto di quei cattolici che vogliono fare qualcosa per loro,
nei quali essi possono ritrovare e vedere certamente il volto di Cristo. Alcuni potrebbero
chiedersi: “Ma cosa possiamo fare per aiutarli?”. Ma questo, in realtà, è molto semplice
proprio perché quando parliamo di “aiuto”, lo facciamo - per così dire - in modo quasi
primario, nel senso che il primo obiettivo è incentrare la campagna per acquistare
anzitutto i medicinali per i malati. Riuscire a comprare medicinali significa, però,
raccogliere denaro. E di quanto denaro abbiamo bisogno? Secondo le ricerche che abbiamo
condotto, sono sufficienti 150 euro per acquistare i medicinali necessari per un anno
a un malato di AIDS. Certo, si può cominciare anche soltanto con 10-15 euro, che comunque
coprirebbero già circa un mese di cura. Grazie a questo aiuto, quindi, un malato di
AIDS può vivere di più. Proprio per questo abbiamo scelto lo slogan “Deposita un dono
regale sotto l’Albero di Natale”. E questo vuol significare che se ci vengono inviati
15 euro, essi rappresenterebbero simbolicamente un regalo di Natale da mettere sotto
l’albero per le persone malate di AIDS del Ghana, del Ciad, del Nepal, che nessuno
conosce, se non Nostro Signore. Questo dono sarebbe un qualcosa che ciascuno di noi
regala al Signore, un qualcosa da poter mettere sotto l’albero nel giorno di Natale.
D.
- La curva dei malati di AIDS è stata sempre ascendente sin dal 1990, anche se negli
ultimi anni si nota una certa flessione. Il numero resta però preoccupante...
R.
- Il numero è certamente molto elevato. Secondo i Rapporti delle Nazioni Unite, questo
numero è ben al di là del numero che prima citavamo: sono, infatti, 33 milioni e 200
mila le persone che hanno contratto l’AIDS: numero che - secondo le stime - potrebbero
arrivare addirittura a 36 milioni e 100 mila. Ogni nuovo anno, segna una crescita
dei malati di AIDS e specialmente in questo anno che stiamo per concludere, il 2007,
abbiamo avuto nuove infezioni con un numero anche molto elevato, di 2 milioni e mezzo,
che possono - a questo riguardo le stime sono molto variabili - arrivare anche ai
4 milioni e 100 mila persone. Se guardiamo poi al numero dei morti di AIDS nell’anno
che si sta concludendo, la cifra è realmente preoccupante, poiché sono stati 2 milioni
e 100 mila, che purtroppo possono arrivare anche ai 2 milioni e 400 mila. Dobbiamo
quindi cercare, fino dove è possibile, questa malattia. A livello medico-scentifico,
si sostiene che si sta sempre più progredendo nella ricerca di un vaccino, perché,
benché il virus sia mutante, c’è fortunatamente una parte che non cambia e basandosi
quindi su questo aspetto si sta lavorando molto, e così ci hanno potuto dare questa
buona notizia. Ancora, però, non si è arrivati a nulla. Certo, grazie a Dio, ci sono
delle aspettative. E’ chiaro che noi ci occupiamo specificatamente dei medicinali,
per coloro che si trovano a vivere le situazioni più gravi. Ci è stato, infatti, detto
da diversi parti - e forse anche a ragione - perché non ci occupiamo specificamente
alla prevenzione, visto che attraverso una maggior impegno nella prevenzione possiamo
riuscire a sanare l’origine dell’AIDS. Io rispondo dicendo che certamente questo è
vero, ma è anche vero che se andando in autostrada, assisto ad un incidente e c’è
una persona che è in terra, ferita e piena di sangue, non mi metto a leggerle il Codice
della strada: faccio immediatamente qualcosa per poterlo aiutare, magari salvargli
la vita. Questo rappresenta un po’ il nostro impegno verso i malati di AIDS: ci sono
quasi 36 milioni di persone che stanno morendo. Questo è chiaro - e su questo sono
pienamente d’accordo - ma è anche chiaro che ci sono delle priorità e quello che noi
dobbiamo fare ora è riuscire ad avere i medicinali per queste persone, affinché possano
vivere, allungando il più possibile la loro vita. Lo scorso mese è venuto a trovarci
il nunzio apostolico in Ghana, che ci ha riportato quello che gli hanno detto alcune
suore, che gestiscono un centro dove sono presenti circa 100 malati di AIDS: “Prima,
ogni mese vi erano 30 morti, mentre oggi ci sono soltanto 2-3 morti al mese e questo
soltanto grazie al vostro aiuto".
Per chi volesse contribuire,
può scegliere tra queste tre opzioni:
“Assegno Bancario Internazionale” intestato
a: "Cardinale Javier Lozano Barragán, Presidente della Fondazione “Il Buon Samaritano”,
Palazzo S. Paolo, Città del Vaticano";
“Bonifico Bancario” sui Conti Correnti
presso l’Istituto per le Opere di Religione (I.O.R.) della Santa Sede, in valuta Dollari
USA (c/c n. 14825.007) o in EURO (c/c n. 14825.008);
Conto corrente postale
n. 63353007, intestato a "Pontificio Consiglio per la Pastorale degli Operatori Sanitari,
Via della Conciliazione, 3 - 00193 Roma" - causale: "Fondazione 'Il Buon Samaritano'
per i malati di AIDS".