In Croazia si è ridotto drasticamente il numero degli aborti grazie anche agli sforzi
della Chiesa cattolica
Dal 1989 al 2005 si sono ridotti di oltre l’88 per cento gli aborti in Croazia. Nel
1989, anno della proclamazione di indipendenza dall’ex federazione jugoslava, si sono
registrate 40.000 interruzioni di gravidanza. Nel 2005 gli aborti sono stati invece
4600. Marjo Zivkovic, del Centro per la famiglia di Zagabria, ha spiegato all’agenzia
Zenit che questo risultato “è frutto del lavoro di educazione e formazione al Vangelo
della vita promosso dalla Chiesa e dalle associazioni cattoliche”. In controtendenza
rispetto ai dati demografici europei, la Croazia dal 1995 ha visto un incremento dell’11%
del numero di giovani sotto i 14 anni. Ci sono poi sempre più famiglie con almeno
3 figli. Secondo il presidente del Centro per la famiglia croato, gran parte di questo
profondo cambiamento culturale è dovuto al prezioso lavoro dei cattolici negli anni
’70 e ’80. Durante il regime comunista, per propagandare la contraccezione, sono stati
distribuiti volantini e libri. Dal 1993, il Centro per la famiglia ha distribuito
inoltre 4 milioni e mezzo di brochure in favore della vita. Un’immagine emblematica
di questo diffuso senso della cultura della vita in Croazia è quella presente nella
moneta di 25 kuna: nel conio del 2000 su una faccia si vede un bambino in gestazione
e il cordone ombelicale. (A.L.)