2007-12-11 15:18:25

I vescovi della Svizzera esortano a confessarsi frequentemente, al rispetto della vita ed alla salvaguardia del Creato


La Conferenza Episcopale Svizzera (CES) esorta i fedeli a confessarsi. In una lettera pastorale presentata ieri a Berna, durante la conferenza stampa che ha illustrato i lavori della 278.ma Assemblea ordinaria svoltasi dal 3 al 5 dicembre, l’episcopato evidenzia la dimensione personale ed individuale del peccato e del perdono. Il presidente della Conferenza episcopale, mons. Kurt Koch, vescovo di Basilea, ha presentato inoltre ai giornalisti il documento “Parole di Benedetto XVI alla Chiesa in Svizzera”. Vengono proposte tre allocuzioni del Papa ai vescovi e agli abati territoriali della Svizzera. La brochure intitolata “Morire nella dignità”, tratta delle note pastorali della CES del 2003 sull’eutanasia e l’assistenza al suicidio. Affrontando il tema dell’eutanasia mons. Koch ha affermato che “l’aiuto al suicidio non può mai essere giustificato”. Il presidente della Conferenza episcopale e l’abate Felix Gmür hanno anche riassunto le raccomandazioni che i vescovi hanno elaborato sulla III Assemblea Ecumenica Europea di Sibiu. I presuli hanno proposto, dal 1° settembre al 4 ottobre, “un tempo di preghiera per la salvaguardia del creato e l’incoraggiamento ad uno stile di vita sostenibile”. Le date che contrassegnano il periodo scelto corrispondono alla Giornata della creazione per le Chiese ortodosse e alla festa di San Francesco d’Assisi. Sono stati anche illustrati i preparativi in vista della Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney, che si svolgerà nel luglio 2008, e le diverse manifestazioni per i giovani che non potranno raggiungere l’Australia. Rispondendo poi alle domande dei giornalisti sulle coppie dello stesso sesso, mons. Karl Josef Romer, segretario emerito del Pontifico Consiglio per la Famiglia, ha affermato che si devono poter regolare questioni amministrative, di successione o altre questioni giuridiche. E per questo – ha spiegato - basta un contratto di diritto privato. Mons. Romer ha inoltre evidenziato che “dove ci sono bambini c’è una famiglia”, ma non si può essere figlio di due padri o di due madri. Per il presule non si può parlare ugualmente di matrimonio e di pacs, non si possono rendere uguali cose che non lo sono. (T.C.)







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