2007-12-09 13:55:14

Presentato a Roma il volume “Storia del cristianesimo. Bilanci e questioni aperte”, curato dal direttore dell’Osservatore Romano, lo storico Gian Maria Vian


“Nell’epoca postmoderna divorata dall’ansia di vivere il presente e che, per questo, dimentica le sue radici e persino il suo futuro, la storia della Chiesa e del cristianesimo e la conoscenza dell’influenza che essi hanno avuto negli ultimi decenni, stanno subendo un’evidente regressione”. Così il segretario di Stato vaticano cardinale Tarcisio Bertone, alla presentazione a Roma del volume “Storia del cristianesimo. Bilanci e questioni aperte”, curato dal neo-direttore dell’Osservatore Romano, lo storico Gian Maria Vian ed edito dalla Libreria editrice vaticana. Si tratta di una sorta di storia della Chiesa “in divenire”, che raccoglie gli atti del Seminario celebrato nel 2005 per i 50 anni del Pontificio Comitato per le Scienze storiche. Seminario incentrato su 4 relazioni principali che hanno passato in rassegna la storiografia novecentesca relativa ai vari periodi degli ultimi due millenni. Il libro, che raccoglie anche il testo degli interventi pronunciati durante la discussione ed alcune comunicazioni su argomenti particolari, è introdotto da mons. Walter Brandmüller e si chiude con le prospettive tracciate dal prof. Vian il quale spiega al microfono di Roberto Piermarini a chi si rivolge il volume.RealAudioMP3


R. – Si rivolge primariamente agli storici ma ne è risultato un testo a più voci che è scritto in maniera del tutto comprensibile che affronta temi generali; proprio per questo può interessare ogni lettore.

 
D. – Il cardinale Bertone, nella presentazione dell’opera, ha detto che troppi testi a scuola e nelle università deformano la vera realtà del cristianesimo. Lei è d’accordo su questa affermazione?

 
R. – Sì, purtroppo sì. Si tratta di una storia semplificata, una storia che usa dei luoghi comuni, degli stereotipi, che è smentita dalla storia stessa. E questo lo mostra, tra l’altro, questo nostro volume, nelle relazioni che sono state sviluppate da quattro specialisti esterni al comitato, Manlio Simonetti, Michael Matheus, Paolo Prodi ed Ernesto Galli della Loggia. In queste quattro relazioni vengono presi in esame molti risultati nuovi illustrando il volume. A presentarlo, oltre al cardinale segretario di Stato, c’erano l’arcivescovo Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della cultura e Aldo Schiavone, direttore dell’Istituto Italiano per le Scienze Umane, e il direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli. Proprio quest'ultimo ha detto che il volume rappresenta una svolta per la storia in generale, e in particolare, per la storia del cristianesimo, proprio perché affronta in modo nuovo questi temi.

 
D. – Secondo lei, i grandi media, tv e giornali, danno della storia della Chiesa una versione autentica?

 
R. – No, ne danno una visione parziale, anche qui una visione a tinte forti, tutto il male da una parte – in genere alla Chiesa, soprattutto la Chiesa cattolica – e tutto il bene dall’altra; invece la storia non si è svolta in questo modo. La storia per essere ricostruita deve seguire di più gli avvenimenti storici che sono avvenimenti dove aspetti positivi e negativi, bene e male, sono mescolati. Quindi bisogna usare più che colori bianco-nero o colori netti, colori sfumati, il chiaroscuro.

 
D. – Per quanto riguarda la storia del cristianesimo, che cosa interessa?

 
R. – Interessa primariamente la figura di Gesù, questo è dimostrato dal successo di tanti libri su questo argomento. Tra l’altro, questo spiega anche perché Benedetto XVI abbia deciso di pubblicare questa sua opera che sta ancora scrivendo, già parzialmente con il primo volume a cui farà seguito un secondo. E’ una ricerca di una vita che lo ha portato ad un risultato, a mio avviso affascinante, che davvero si rivolge ad ogni lettore. Anche il libro del Papa è un libro che può essere letto a diversi livelli: può interessare lo studioso ma anche il semplice lettore, ci sono diverse possibilità di lettura.







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