2007-12-08 18:00:59

L'invito di Maria a costruire insieme un mondo più giusto e pacifico al centro dell'omaggio del Papa alla statua dell'Immacolata in Piazza di Spagna


E nella Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, il Santo Padre si è recato, nel pomeriggio, in Piazza di Spagna per il tradizionale atto di venerazione alla statua della Madonna. Lungo il percorso, Benedetto XVI ha sostato brevemente davanti alla Chiesa della Santissima Trinità, in Via Condotti, per l’omaggio dell’Associazione dei Commercianti della zona. Il servizio di Isabella Piro: RealAudioMP3

 
(canto ‘Ave Maria’)

 
Non li ha intimoriti il cielo plumbeo e minaccioso di pioggia: non ha fermato i tantissimi fedeli accorsi in Piazza di Spagna per venerare la Madonna. Affollata all’inverosimile la lunga scalinata di Trinità dei Monti, piena di pellegrini fino all’ultimo gradino. A tutti, uno per uno, sono giunte le parole del Papa, che ha definito “un appuntamento tradizionale” l’omaggio floreale di un cesto di rose bianche alla Beata Vergine di Piazza di Spagna:

“Questa manifestazione religiosa è al tempo stesso un’occasione per offrire a quanti a Roma vivono o vi trascorrono alcuni giorni come pellegrini e turisti, l’opportunità di sentirsi, pur nella diversità delle culture, un’unica famiglia che si raccoglie attorno ad una Madre che ha condiviso le quotidiane fatiche di ogni donna e mamma di famiglia. Una madre però del tutto singolare, prescelta da Dio per una missione unica e misteriosa, quella di generare alla vita terrena il Verbo eterno del Padre, venuto nel mondo per la salvezza di tutti gli uomini”.

Una fede intrepida, una speranza incrollabile e un amore umile e sconfinato – ha aggiunto Benedetto XVI – hanno accompagnato Maria nel suo pellegrinaggio terreno. A lei, “nostra Madre”, dobbiamo quindi volgere il nostro sguardo, cercando di far tesoro di ogni suo materno insegnamento:

“Questa nostra celeste Madre non ci invita forse a fuggire il male e a compiere il bene seguendo docilmente la legge divina iscritta nel cuore di ogni uomo, di ogni cristiano? Lei, che ha conservata la speranza pur nel sommo della prova, non ci chiede forse di non perderci d’animo quando la sofferenza e la morte bussano alla porta delle nostre case? Non ci chiede di guardare fiduciosi al nostro futuro? Non ci esorta la Vergine Immacolata ad essere fratelli gli uni degli altri, tutti accomunati dall’impegno di costruire insieme un mondo più giusto, solidale e pacifico?”


È Maria “piena di grazia” –ha proseguito il Sommo Pontefice- a ricordarci che siamo tutti fratelli e che Dio è il nostro Creatore e il nostro Padre:

“Senza di Lui, o ancor peggio contro di Lui, noi uomini non potremo mai trovare la strada che conduce all’amore, non potremo mai sconfiggere il potere dell’odio e della violenza, non potremo mai costruire una stabile pace”.

Citando poi la sua seconda Enciclica, ‘Spe Salvi’, pubblicata all’inizio dell’Avvento, il Papa ha invocato Maria come “stella della speranza”:

“Lei, con il suo ‘sì’, con l’offerta generosa della libertà ricevuta dal Creatore, ha consentito alla speranza dei millenni di diventare realtà, di entrare in questo mondo e nella sua storia. Per mezzo suo Dio si è fatto carne, è divenuto uno di noi, ha piantato la sua tenda in mezzo a noi”.

Al termine dell’atto di venerazione, mentre un tiepido raggio di sole scaldava la Piazza, Benedetto XVI si è rivolto ai pellegrini radunati nei santuari mariani di Lourdes e Fourvière, in occasione dell’Anno Giubilare per il 150° anniversario delle apparizioni della Beata Vergine a Santa Bernadette. “Possano i santuari – ha detto il Papa – sviluppare la loro vocazione alla preghiera e all’accoglienza di coloro che vogliono, in particolare con il sacramento del Perdono, ritrovare il cammino di Dio”.

(canto ‘Ave Maria’)



"Un segno di sicura speranza e consolazione" sulla via dell'Avvento. E' questo il significato della festa dell'Immacolata, posto in risalto dal Papa all'Angelus di stamattina. Ma cosa dice oggi, alla Chiesa e al mondo, una delle solennità mariane più importanti dell'anno liturgico? Giovanni Peduto lo ha chiesto al cardinale Angelo Comastri, vicario del Papa per lo Stato della Città del Vaticano:RealAudioMP3


R. - La strada che conduce a Betlemme e che noi ripercorriamo ogni anno nell’Avvento è una strada illuminata dall’Immacolata. Cosa significa Immacolata? Vorrei illuminare questo dogma attraverso l’opera di Michelangelo, la Pietà. Entrando nella Basilica, l’occhio cade - direi spontaneamente - su questo gruppo marmoreo, straordinario e famosissimo. Quando l’occhio cade sul volto di Maria, si ha una sorpresa: Maria è raffigurata molto giovane, quasi adolescente. Eppure, quando Maria prese tra le sue braccia, anzi raccolse tra le sue braccia, il corpo crocifisso del Figlio, sicuramente non era più giovane. Perché allora Michelangelo l’ha raffigurata così giovane? Per dirci che Maria era Immacolata e per dirci che la vecchiaia del mondo è il peccato. Il peccato è la malattia dell’umanità; il peccato è l’infezione che demolisce la gioia umana. Maria è esente da ogni peccato e, pertanto, Maria è la giovinezza dell’umanità. Nel suo cuore non è entrata nessuna ombra di peccato. Per questo Maria è il sogno di Dio e, in qualche modo, è anche il nostro sogno. Anche noi, attraverso un cammino di purificazione, siamo chiamati ad accostarci a Maria e a ritrovare l’innocenza che ci rende belli e ci rende felici.

 
D . - La Vergine è stata preservata dal peccato, ma oggi il senso del peccato si sta perdendo ed è sempre più sostituito dal senso di colpa, che può essere anche devastante e portare alla disperazione …

 
R. - E’ vero, si sta perdendo il senso del peccato. Quando si perde il senso del peccato vuol dire che si è perso anche il senso di Dio. E senza Dio, cos’è la vita? Dio non ha mai bisogno di punire; Dio non punisce nessuno, ma quando si rifiuta Dio la punizione è dentro il rifiuto stesso di Dio, perché si perde il senso della vita. Mi limito soltanto ad alcune citazioni. Jean-Paul Sartre, ateo, arriva a questa conclusione: “L’uomo è una passione inutile”; ma una passione inutile, vale allora la pena di viverla? Richard Hoggins, uno scienziato ateo, arriva a dire: “L’uomo è un atomo risibile, senza significato e senza senso”. Ma si può vivere così la vita? Questa è già una punizione. Il peccato, e cioè il rifiuto di Dio, si punisce cadendo nel non senso e, quindi, nella disperazione. La nostra epoca è un’epoca disperata, proprio perché ha rifiutato Dio e Dio è la trave portante della vita. Se si toglie la trave portante della vita, cade la vita stessa, ci cade addosso la vita, che non ha più senso. Tutto il disprezzo della vita che c’è oggi, l’incapacità di affrontare qualsiasi difficoltà, qualsiasi sacrificio e la reazione violenta: tutto questo non è altro che la conseguenza e il frutto del rifiuto di Dio. E’ frutto del peccato.

 
D. - Quest’anno, la festa dell’Immacolata coincide con l’inizio delle celebrazioni del 150.mo anniversario delle apparizioni della Madonna a Lourdes. Qual è il significato di queste apparizioni, come anche di ogni altra apparizione della Madonna?

 
R. - La Madonna è Madre ed è Madre della Chiesa e dell’umanità. E’ stata consacrata Madre dell’umanità sulla Croce, quando Gesù ha detto a Maria, mentre aveva le mani inchiodate al patibolo: “Donna, ecco tuo Figlio” e, quindi, così facendo le ha detto: “Fai da Madre”. Maria, con la sua innocenza e con la sua umiltà, ha preso sul serio le parole di Gesù - fai la Madre - e Maria fa la Madre. Le apparizioni sono la maternità attiva. Maria interviene ed interviene quando vede i figli in difficoltà, quando vede soprattutto i figli che dimenticano il Vangelo. E Maria lo ricorda, perché nelle apparizioni mariane, Maria non dice nulla di nuovo. E’ come una mamma premurosa che prende il figlio, gli mette davanti il Vangelo e gli sottolinea qualcosa che dimentica. A Lourdes, Maria ci ha sottolineato: “E’ necessaria la preghiera se volete vivere, è necessaria la penitenza se volte essere liberi. Avete bisogno di preghiera e di penitenza per ritrovare la bellezza dell’innocenza e, quindi, la bellezza della vita”.

 
D. - Il Papa, per l’occasione, ha concesso l’indulgenza plenaria. Ma noi cristiani siamo coscienti di questi doni così importanti?

 
R. - Nella misura in cui siamo credenti, si percepisce il valore di questi doni. Nella misura in cui il nostro cuore è puro, allora il nostro sguardo vede la bellezza di questi doni. L’indulgenza rappresenta un grande dono: è l’intercessione di tutta la Chiesa, che viene messa a nostra disposizione. Quando c’è una briciola di fede, non si perdono queste occasioni, non si perdono queste grazie. Noi dobbiamo ritornare alla fede per capire anche la preziosità di una indulgenza.







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