Scuse ufficiali delle autorità cubane per l’irruzione delle forze dell’ordine nella
parrocchia di Santa Teresita a Santiago di Cuba
Sono arrivate le scuse ufficiali da parte dell’Ufficio per gli affari religiosi della
provincia di Santiago de Cuba e di un esponente di spicco del Partito Comunista, per
l’irruzione delle forze dell’ordine avvenuta martedì scorso nella parrocchia di Santa
Teresita a Santiago di Cuba. Lo ha reso noto l’arcivescovo della città, mons. Dionisio
Garcia, precisando che a seguito di un incontro con i due rappresentanti istituzionali,
gli è stato garantito che “Cose del genere non accadranno più”. Secondo quanto riferito
dal parroco, p. José Conrado Rodriguez, la polizia ha ammanettato e portato via cinque
persone che erano fra la ventina di oppositori del governo. I dissidenti, vestiti
di nero, erano arrivati nella chiesa per assistere alla messa e si erano mischiati
ai parrocchiani. Quanto all’incontro, mons. Garcia lo ha definito molto “costruttivo”,
soprattutto perché è stato riconosciuto che quanto accaduto è “deplorevole”. “Si è
convenuto sul fatto che episodi come questi non preoccupano solo la Chiesa, ma la
società tutta” ha continuato mons. Garcia. Commentando il silenzio del governo sull’irruzione
e sulle violenze subite dai dissidenti, il presule ha osservato: “Le relazioni dipendono
dalla volontà delle persone e alcuni episodi spiacevoli a volte possono aiutare a
risolvere i problemi. Il dialogo, comunque, non può interrompersi”. Dello stesso parere,
il Card. Jaime Ortega, arcivescovo di San Cristobal de La Habana: “Attualmente tra
Stato e Chiesa i rapporti sono buoni “ ha rilevato il porporato, aggiungendo che:
“Si va verso un lento, ma progressivo miglioramento”. La Chiesa locale nutre molte
aspettative per la visita del Segretario di Stato, Card. Tarcisio Bertone, prevista
per gennaio prossimo. L’auspicio è quello di ampliare quanto concordato dopo la visita
di Giovanni Paolo II, dieci anni fa. (A cura di Davide Dionisi)