2007-12-06 15:09:14

Presentato a Roma un film-documentario su Madre Teresa di Calcutta


“Madre Teresa. Una bambina di nome Gonxhe” è il film-documentario presentato ieri nella sede Rai di Roma. Un’ora di video nel quale il regista kosovaro, Gjon Kolndrekai, racconta l’infanzia della suora albanese, mentre l’importanza della sua figura è affidata alle testimonianze del cardinale Alfonso Lopez Trujillo, presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, e di autorità politiche come lo scomparso presidente del Kosovo Ibrahim Rugova. Il servizio di Benedetta Capelli:RealAudioMP3

(Parole di Madre Teresa di Calcutta:)
"A pure heart can easily see Christ in the naked, in the homeless, in the lonely…

"Un cuore puro può facilmente vedere Cristo nei poveri, in quanti non hanno casa, in coloro che sono soli…": sono le parole di Madre Teresa, cresciuta a Skopje, in una famiglia dedita alla beneficenza e all’assistenza dei più poveri. Aveva vissuto così la piccola Gonxhe, che significa bocciolo, un fiore nato tra Oriente e Occidente e radicatosi poi in India. Mettere in luce gli aspetti meno conosciuti della vita di Madre Teresa con queste intenzioni si è mosso il regista del documentario: Gjon Kolndrekai:

“Già da piccola Madre Teresa, avendo tutti questi esempi in famiglia di solidarietà, di carità, sentiva esattamente quella grandezza che poi ha avuto da adulta”.

Una donna che ha fuggito la notorietà, facendosi strumento, come preferiva dire lei: “matita nelle mani del Signore”. Un interlocutore per i poveri e i grandi della Terra, ai quali chiedeva di difendere sempre la famiglia. "Una famiglia che prega insieme – diceva - resta unita". Il ricordo di lei nelle parole del cardinale Alfonso Lopez Trujillo, presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia:

“Quello che colpiva di più era la passione per una causa, passione per la famiglia, per il valore che riconosceva al focolare domestico. Questo servizio, però, lo faceva con estrema semplicità, con una santa furbizia, perchè era molto intelligente. Nelle piccole cose, dunque, sapeva scoprire il significato vero”.

Minuta, stretta in una tunica bianca con le righe blu, il rosario tra le mani: è l’immagine più nota di lei, dietro la quale troviamo la generosità del padre e la forza della madre, alla quale era legatissima, ma che il regime comunista le impedì di vedere una volta lasciata l’Albania. Di grande impatto la definizione che di lei dà lo stesso regista Kolndrekai che la conobbe da vicino:
 “Quello che ho visto in tutta la sua vita è che trattava gli adulti e i bambini in modo uguale, perché in ogni adulto vedeva un bambino da proteggere”.







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