La sapienza dell'Oriente cristiano arricchisce tutti: così il Papa al Pontificio Istituto
Orientale
“Attingere al patrimonio della saggezza dell’Oriente cristiano arricchisce tutti”:
è quanto ha detto stamani Benedetto XVI accogliendo nella Sala Clementina, in Vaticano,
una delegazione del Pontificio Istituto Orientale nel 90.mo anniversario di fondazione.
Il Papa ha sottolineato in particolare la valenza ecumenica dell’Istituto che, affidato
alla cura della Compagnia di Gesù, si dedica allo “studio degli aspetti teologici,
liturgici, giuridici e culturali, che compongono il sapere dell’Oriente cristiano”.
Il servizio di Sergio Centofanti:
Il Papa
ha ricordato innanzitutto il fondatore del Pontificio Istituto Orientale, il suo
predecessore Benedetto XV, un Pontefice - ha detto - al quale si sente “particolarmente
legato”:
“I tempi di quel Papa furono tempi di guerra, mentre egli operò
tanto per la pace! E per assicurare la pace lanciò diversi appelli, ed elaborò pure,
in quel 1917 nel quale fu fondato il vostro Istituto, un concreto piano di pace, un
piano dettagliato che, purtroppo, non ebbe esito”.
“Per assicurare la
pace all’interno della Chiesa” Benedetto XV - ha proseguito il Papa - creò in pochi
mesi “tre monumenti di impareggiabile valore”: la Congregazione per le Chiese Orientali,
il Pontificio Istituto Orientale e il Codice di Diritto Canonico. “A beneficiarne
furono le Chiese orientali cattoliche” che, da allora, hanno inviato tanti studenti
a Roma perchè crescessero "nella conoscenza della Chiesa universale”:
“Periodi
difficili hanno talvolta messo a dura prova queste Comunità ecclesiali che, pur fisicamente
lontane da Roma, sono sempre restate vicine attraverso la loro fedeltà alla Sede di
Pietro. Il loro progresso e la loro fermezza nelle difficoltà sarebbero stati tuttavia
impensabili senza il sostegno costante che hanno potuto ricavare da quell’oasi di
pace e di studio che è il Pontificio Istituto Orientale, punto di ritrovo di vari
studiosi, professori, scrittori ed editori, tra i migliori conoscitori dell’Oriente
cristiano”.
“Una menzione speciale – ha aggiunto il Papa - merita quel
gioiello che è la Biblioteca” dell’Istituto, fondata da Pio XI:
“È una Biblioteca
giustamente rinomata in tutto il mondo, come pure tra le migliori sull’Oriente cristiano.
Fa parte del mio impegno farla crescere ulteriormente, come segno dell’interesse della
Chiesa di Roma alla conoscenza dell’Oriente cristiano e come mezzo per eliminare eventuali
pregiudizi che potrebbero nuocere alla cordiale ed armoniosa convivenza tra cristiani.
Sono infatti convinto che il sostegno dato allo studio rivesta anche un’efficace valenza
ecumenica, giacché attingere al patrimonio della saggezza dell’Oriente cristiano arricchisce
tutti”.
Benedetto XVI ha rilevato quindi che “il Pontificio Istituto Orientale
costituisce un insigne esempio di ciò che la sapienza cristiana ha da offrire a quanti
desiderano sia acquisire una sempre più precisa conoscenza delle Chiese orientali,
sia approfondire quell’orientamento nella vita secondo lo Spirito, che rappresenta
un tema su cui l’Oriente cristiano vanta con ragione una ricchissima tradizione. Questi
– ha aggiunto - sono tesori preziosi non solo per gli studiosi, ma anche per tutti
i membri della Chiesa”:
“Oggigiorno, grazie alle svariate edizioni disponibili
dei Padri orientali, non sono più tesori 'sotto chiave'. Decifrarli e interpretarli
in maniera autorevole, elaborare sintesi dogmatiche sul Dio Trinitario, su Gesù Cristo
e sulla Chiesa, sulla Grazia e sui Sacramenti, riflettere sulla vita eterna di cui
possiamo già pregustare un’anticipazione nelle celebrazioni liturgiche, tutto questo
è compito di chi studia al Pontificio Istituto Orientale”.
Infine il Papa
ha espresso la sua gratitudine per gli amici e i benefattori “che sostengono il Pontificio
Istituto Orientale con la loro solidarietà”. Ad essi – ha concluso – “dobbiamo tanto
del progresso materiale di questa istituzione”.