2007-12-01 14:48:49

La visita del Papa all’Ospedale romano di San Giovanni Battista del Sovrano Militare Ordine di Malta


Domani mattina Benedetto XVI si recherà in visita all’Ospedale romano di San Giovanni Battista del Sovrano Militare Ordine di Malta, dove celebrerà la Santa Messa. All’arrivo all’ospedale, il Santo Padre sarà accolto dal Principe e Gran Maestro dell’Ordine, Fra’ Andrew Bertie, e dai cardinali Camillo Ruini, vicario generale per la diocesi di Roma, e Pio Laghi, “cardinalis patronus” dell’ordine. All’interno della struttura, il Santo Padre riceverà poi l’omaggio di alcuni membri del Sovrano Consiglio. La nostra emittente seguirà la visita del Papa in radiocronaca diretta in lingua italiana a partire dalle ore 8.50 circa sull’onda media di 585 kHz e in modulazione di frequenza di 105 MHz. Ma qual è la missione del Sovrano Ordine di Malta, Giovanni Peduto lo ha chiesto all’ospedaliere dell’Associazione dei Cavalieri Italiani, il dottor Marcello Sacchetti:RealAudioMP3
 
R. – La missione dell’Ordine di Malta, fin dai tempi della sua fondazione a Gerusalemme, più di 900 anni fa, è stata quella di un Ordine ospedaliero che nacque creando un ospedale a Gerusalemme per curare i pellegrini. Poi è diventato un Ordine anche militare per la difesa dei pellegrini e delle strutture ospedaliere. E quindi con lo scopo di curare i pellegrini in viaggio: questa continua ad essere oggi la missione dell’Ordine, in tutto il mondo.

 
D. – E … il legame tra l’Ordine e la Santa Sede?

 
R. – E’ un legame molto preciso perché l’Ordine di Malta è un Ordine religioso, tanto che le autorità, incominciando da Sua Altezza, il Gran Maestro, sono frati, per cui è a tutti gli effetti un Ordine religioso. Non tutti noi cavalieri siamo frati – io non lo sono, per esempio – però le autorità, l’Ordine è retto da frati, per cui è un Ordine religioso che risponde direttamente alla Santa Sede.

 
D. – Qual è la fisionomia del vostro ospedale che Benedetto XVI si accinge a visitare?

 
R. – Il nostro ospedale è nato nel 1972 come un ospedale di neuroriabilitazione. Oggi abbiamo allargato la riabilitazione ad altri settori: la riabilitazione cardiocircolatoria, ortopedica, etc. E abbiamo un’unità di risveglio per le conseguenze di incidenti, fondamentalmente, o di ictus, per pazienti che vanno in coma.

 
D. – Cosa fa l’Ospedale San Giovanni Battista per l’umanizzazione delle cure e per la salvaguardia della dignità umana dei pazienti che hanno bisogno della riabilitazione motoria?

 
R. – Credo che, come ogni ospedale cattolico o cristiano, tradizionalmente l’Ordine di Malta chiama i pazienti “signori malati”, cioè mette il paziente al centro del nostro mondo: tutto dev’essere fatto con una precisa attenzione all’uomo, nel suo complesso, oltre che alla specifica malattia, perché la specifica malattia può essere guarita ma si può uccidere l’uomo, in senso metaforico, naturalmente, se uno non fa attenzione alle necessità spirituali e anche materiali dell’uomo nel suo complesso.







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