2007-11-30 13:45:29

Proseguiamo nel dialogo della carità e della verità, perché il mondo ha bisogno di una voce cristiana indivisa: lo scrive il Papa al Patriarca Bartolomeo I, nella festa di Sant'Andrea


Festa solenne questa mattina al Fanar di Istanbul, sede del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, per le celebrazioni in onore di Sant’Andrea Apostolo. Un anno dopo la visita di Benedetto XVI in Turchia e l’abbraccio con il Patriarca Bartolomeo I, una delegazione vaticana, guidata dal cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’Unità dei cristiani, ha partecipato alla Divina Liturgia nella Chiesa patriarcale, portando a Bartolomeo I un Messaggio del Papa, un dono d’arte sacra e una copia dell’Enciclica Spe salvi, firmata oggi dal Pontefice. Nel Messaggio al Patriarca, Benedetto XVI ritorna sui temi del dialogo e del cammino verso la piena unità fra cattolici e ortodossi, della quale il mondo - scrive - ha urgente bisogno. Il servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3


Una voce cristiana indivisa può porsi con maggior “convinzione” di fronte alle questioni dell’epoca contemporanea e di riflesso opporsi alle sue derive. C’è un tratto d’urgenza, tra i molti di affetto, che caratterizza il Messaggio di Benedetto XVI al Patriarca Bartolomeo I. “Il nostro lavoro verso l'unità è secondo la volontà di Cristo nostro Signore”, scrive il Papa, che osserva come “in questi primi anni del terzo millennio”, gli “sforzi” di cattolici e ortodossi siano “ancora più urgenti a causa delle molte sfide che coinvolgono tutti i cristiani" e alle quali - sprona il Pontefice - "dobbiamo rispondere con una voce unita e con convinzione”. Ma lo sguardo verso le attese del futuro, e le risposte che i cristiani nel loro insieme possono offre, chiudono un Messaggio per il resto intessuto di grande riconoscenza per quel recente passato che riporta alla memoria la fine di novembre 2006, con l’abbraccio fra Benedetto XVI e Bartolomeo I al balcone del Patriarcato di Istanbul. “Nel cuore - confessa il Papa - ricordo con forza la mia personale partecipazione lo scorso anno alla celebrazione” della festa di Sant’Andrea Apostolo. E la presenza di una delegazione vaticana in Turchia, come pure di una ortodossa a Roma durante la scorsa solennità dei Santi Pietro e Paolo, sono tutti segni - afferma Benedetto XVI - “di autentico impegno delle nostre Chiese per una sempre più profonda comunione, rafforzata attraverso cordiali rapporti personali, la preghiera e il dialogo della carità e della verità”.

 
Riandando ai passaggi ecumenici di quest’anno ormai alla conclusione, il Papa si sofferma con attenzione sulla recente riunione della Commissione teologica mista cattolico-ortodossa, svoltasi in ottobre a Ravenna: una città, sottolinea significativamente Benedetto XVI, “nella quale i monumenti parlano con eloquenza dell’antico patrimonio bizantino tramandato a noi dalla Chiesa indivisa del primo millennio. Possa lo splendore di questi mosaici - è l’auspicio del Papa - ispirare tutti i membri della Commissione mista a proseguire nel loro importante compito con rinnovata determinazione, in fedeltà al Vangelo e alla Tradizione, sempre attenti ai suggerimenti dello Spirito Santo nella Chiesa di oggi”. La riunione di Ravenna, riconosce Benedetto XVI, “non è stata priva di difficoltà”: prego, dunque, “vivamente che esse possano presto essere chiarite e risolte, in modo che vi sia piena partecipazione all’undicesima Sessione plenaria e alle successive iniziative, tese a proseguire il dialogo teologico nella carità e nella comprensione reciproca”.

 
Il Papa conclude il Messaggio riconfermando l’impegno della Chiesa cattolica “a coltivare fraterni rapporti ecclesiali e a perseverare - è il suo invito - nel nostro dialogo teologico, così da avvicinarci alla piena comunione”, secondo lo spirito della Dichiarazione congiunta firmata da Benedetto XVI e dal Patriarca Bartolomeo I, al termine del viaggio apostolico in Turchia.

 
Il Messaggio del Papa al Patriarca Bartolomeo I è stato letto questa mattina durante la celebrazione nella Chiesa del Fanar. Al termine della Divina Liturgia, Alessandro De Carolis ha raggiunto telefonicamente a Istanbul l’inviato del quotidiano Avvenire, Salvatore Mazza:RealAudioMP3

 
R. - C'è stato certamente un clima di grandissima festa. Il ricordo della visita di un anno fa è stato presente nei discorsi e anche, soprattutto, nell’atmosfera che si è respirata qui. Sia il Patriarca che il cardinale Kasper hanno ricordato quei momenti indimenticabili di dodici mesi fa e si è sentito un clima di grande fraternità. Tanto più che, quest’anno, la solennità di Sant’Andrea per il Patriarcato ha avuto un’importanza straordinaria, in quanto, nell’ottobre scorso, grazie alla generosità - come l’ha definita il Patriarca Bartolomeo I - di Benedetto XVI, parte delle reliquie di Sant’Andrea, che erano conservate ad Amalfi, sono tornate qui al Fanar, a Costantinopoli. Quindi, si può immaginare il clima della comunità ortodossa.

 
D. - E’ stato fatto cenno del Messaggio che Benedetto XVI ha inviato al Patriarca Bartolomeo?

 
R. - Sì, il Messaggio è stato letto ed è stato applaudito e si è potuto capire che le relazioni con il Patriarcato sono non soltanto buone, ma veramente fraterne. I toni sia del Messaggio che del discorso del Patriarca vanno oltre le semplici relazioni fra Chiese sorelle.

 
D. - Oggi, dal cardinale Kasper è stata recapitata al Patriarca anche una copia dell’Enciclica presentata qui in Vaticano...

 
R. - Sì, infatti, tra i doni che Benedetto XVI ha voluto fare al Patriarca in questa occasione c’è anche una copia autografa della sua Enciclica che è significativo sia stata firmata il 30 novembre, il giorno di Sant’Andrea. Se vi sia una relazione diretta o un’intenzione ecumenica diretta in questa scelta del Papa non si sa. Sicuramente, però, resta un dato molto significativo.

 
D. - Il 2007 è stato, per così dire, un anno marcatamente ecumenico, con i tanti appuntamenti, come Sibiu, Ravenna, ma anche per lo spazio avuto dal tema nell'ultimo Concistoro. Possiamo parlare di un buon auspicio per il dialogo del 2008...

 
R. - Direi di sì. D’altra parte, lo stesso cardinale Kasper nell’incontro che ha preceduto il Concistoro, una settimana fa, è stato molto esplicito in proposito, parlando di una terza fase del dialogo con gli ortodossi, che ancora il dialogo con le altre chiese cristiane non conosce.







All the contents on this site are copyrighted ©.