Proseguiamo nel dialogo della carità e della verità, perché il mondo ha bisogno di
una voce cristiana indivisa: lo scrive il Papa al Patriarca Bartolomeo I, nella festa
di Sant'Andrea
Festa solenne questa mattina al Fanar di Istanbul, sede del Patriarcato Ecumenico
di Costantinopoli, per le celebrazioni in onore di Sant’Andrea Apostolo. Un anno dopo
la visita di Benedetto XVI in Turchia e l’abbraccio con il Patriarca Bartolomeo I,
una delegazione vaticana, guidata dal cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio
Consiglio per l’Unità dei cristiani, ha partecipato alla Divina Liturgia nella Chiesa
patriarcale, portando a Bartolomeo I un Messaggio del Papa, un dono d’arte sacra e
una copia dell’Enciclica Spe salvi, firmata oggi dal Pontefice. Nel Messaggio
al Patriarca, Benedetto XVI ritorna sui temi del dialogo e del cammino verso la piena
unità fra cattolici e ortodossi, della quale il mondo - scrive - ha urgente bisogno.
Il servizio di Alessandro De Carolis:
Una voce
cristiana indivisa può porsi con maggior “convinzione” di fronte alle questioni dell’epoca
contemporanea e di riflesso opporsi alle sue derive. C’è un tratto d’urgenza, tra
i molti di affetto, che caratterizza il Messaggio di Benedetto XVI al Patriarca Bartolomeo
I. “Il nostro lavoro verso l'unità è secondo la volontà di Cristo nostro Signore”,
scrive il Papa, che osserva come “in questi primi anni del terzo millennio”, gli “sforzi”
di cattolici e ortodossi siano “ancora più urgenti a causa delle molte sfide che coinvolgono
tutti i cristiani" e alle quali - sprona il Pontefice - "dobbiamo rispondere con una
voce unita e con convinzione”. Ma lo sguardo verso le attese del futuro, e le risposte
che i cristiani nel loro insieme possono offre, chiudono un Messaggio per il resto
intessuto di grande riconoscenza per quel recente passato che riporta alla memoria
la fine di novembre 2006, con l’abbraccio fra Benedetto XVI e Bartolomeo I al balcone
del Patriarcato di Istanbul. “Nel cuore - confessa il Papa - ricordo con forza la
mia personale partecipazione lo scorso anno alla celebrazione” della festa di Sant’Andrea
Apostolo. E la presenza di una delegazione vaticana in Turchia, come pure di una ortodossa
a Roma durante la scorsa solennità dei Santi Pietro e Paolo, sono tutti segni - afferma
Benedetto XVI - “di autentico impegno delle nostre Chiese per una sempre più profonda
comunione, rafforzata attraverso cordiali rapporti personali, la preghiera e il dialogo
della carità e della verità”.
Riandando ai passaggi
ecumenici di quest’anno ormai alla conclusione, il Papa si sofferma con attenzione
sulla recente riunione della Commissione teologica mista cattolico-ortodossa, svoltasi
in ottobre a Ravenna: una città, sottolinea significativamente Benedetto XVI, “nella
quale i monumenti parlano con eloquenza dell’antico patrimonio bizantino tramandato
a noi dalla Chiesa indivisa del primo millennio. Possa lo splendore di questi mosaici
- è l’auspicio del Papa - ispirare tutti i membri della Commissione mista a proseguire
nel loro importante compito con rinnovata determinazione, in fedeltà al Vangelo e
alla Tradizione, sempre attenti ai suggerimenti dello Spirito Santo nella Chiesa di
oggi”. La riunione di Ravenna, riconosce Benedetto XVI, “non è stata priva di difficoltà”:
prego, dunque, “vivamente che esse possano presto essere chiarite e risolte, in modo
che vi sia piena partecipazione all’undicesima Sessione plenaria e alle successive
iniziative, tese a proseguire il dialogo teologico nella carità e nella comprensione
reciproca”.
Il Papa conclude il Messaggio riconfermando
l’impegno della Chiesa cattolica “a coltivare fraterni rapporti ecclesiali e a perseverare
- è il suo invito - nel nostro dialogo teologico, così da avvicinarci alla piena comunione”,
secondo lo spirito della Dichiarazione congiunta firmata da Benedetto XVI e dal Patriarca
Bartolomeo I, al termine del viaggio apostolico in Turchia.
Il
Messaggio del Papa al Patriarca Bartolomeo I è stato letto questa mattina durante
la celebrazione nella Chiesa del Fanar. Al termine della Divina Liturgia, Alessandro
De Carolis ha raggiunto telefonicamente a Istanbul l’inviato del quotidiano Avvenire,
Salvatore Mazza:
R.
- C'è stato certamente un clima di grandissima festa. Il ricordo della visita di un
anno fa è stato presente nei discorsi e anche, soprattutto, nell’atmosfera che si
è respirata qui. Sia il Patriarca che il cardinale Kasper hanno ricordato quei momenti
indimenticabili di dodici mesi fa e si è sentito un clima di grande fraternità. Tanto
più che, quest’anno, la solennità di Sant’Andrea per il Patriarcato ha avuto un’importanza
straordinaria, in quanto, nell’ottobre scorso, grazie alla generosità - come l’ha
definita il Patriarca Bartolomeo I - di Benedetto XVI, parte delle reliquie di Sant’Andrea,
che erano conservate ad Amalfi, sono tornate qui al Fanar, a Costantinopoli.
Quindi, si può immaginare il clima della comunità ortodossa.
D.
- E’ stato fatto cenno del Messaggio che Benedetto XVI ha inviato al Patriarca Bartolomeo?
R.
- Sì, il Messaggio è stato letto ed è stato applaudito e si è potuto capire che le
relazioni con il Patriarcato sono non soltanto buone, ma veramente fraterne. I toni
sia del Messaggio che del discorso del Patriarca vanno oltre le semplici relazioni
fra Chiese sorelle.
D. - Oggi, dal cardinale Kasper
è stata recapitata al Patriarca anche una copia dell’Enciclica presentata qui in Vaticano...
R.
- Sì, infatti, tra i doni che Benedetto XVI ha voluto fare al Patriarca in questa
occasione c’è anche una copia autografa della sua Enciclica che è significativo sia
stata firmata il 30 novembre, il giorno di Sant’Andrea. Se vi sia una relazione diretta
o un’intenzione ecumenica diretta in questa scelta del Papa non si sa. Sicuramente,
però, resta un dato molto significativo.
D. - Il
2007 è stato, per così dire, un anno marcatamente ecumenico, con i tanti appuntamenti,
come Sibiu, Ravenna, ma anche per lo spazio avuto dal tema nell'ultimo Concistoro.
Possiamo parlare di un buon auspicio per il dialogo del 2008...
R.
- Direi di sì. D’altra parte, lo stesso cardinale Kasper nell’incontro che ha preceduto
il Concistoro, una settimana fa, è stato molto esplicito in proposito, parlando di
una terza fase del dialogo con gli ortodossi, che ancora il dialogo con le altre chiese
cristiane non conosce.