2007-11-26 19:55:47

KIRGHIZISTAN Una Chiesa piccola, ma molto presente nell’apostolato




KÖNIGSTEIN, 26 nov ’07 - La Chiesa cattolica nel Kirghizistan ha poche centinaia di fedeli, ma è dedita a diverse forme di apostolato, soccorrendo i bisognosi nonostante le difficoltà e la scarsità di mezzi. Lo ha spiegato il mons. Nikolaus Messmer, amministratore apostolico per il Kirghizistan, rivelando all’Opera pontificia “Aiuto alla Chiesa che Soffre” (ACS) le speranze che ripone nelle elezioni parlamentari che si svolgeranno il 16 dicembre nel Paese. Il presule - riferisce un comunicato di ACS - auspica “un buon governo che rispetti le sue responsabilità”. In Kirghizistan i cattolici sono oggi appena 600 su una popolazione di circa 5,1 milioni di abitanti, per il 75% musulmani e il 20% russi ortodossi. La maggior parte sono di origine tedesca. La Chiesa è molto attiva nel campo sociale. Particolarmente rilevante è l’azione dei religiosi cattolici nelle prigioni. Secondo mons. Messmer, una delle sfide più grandi è la costruzione delle strutture della Chiesa in questa ex Repubblica sovietica: in tutto il Kirghizistan ci sono infatti solo sette sacerdoti che devono assistere fedeli sparsi in un territorio molto vasto diviso in tre parrocchie. Il presule si rammarica che nella capitale Bishkek non ci sia una chiesa cattolica, pur essendo sede episcopale. Al momento le liturgie si celebrano in una casa usata come chiesa. Pensare a una cattedrale – afferma il vescovo - è per ora solo “un sogno”. Malgrado tutte le difficoltà egli si dice ottimista per il futuro e sottolinea che non ci sono problemi di convivenza con i musulmani. Ha inoltre aggiunto di voler intensificare l’opera pastorale della Chiesa, esprimendo la proria gratitudine per ogni aiuto che potrà ricevere dall’estero. Aiuto alla Chiesa che Soffre ha deciso di finanziare il progetto per la costruzione di un centro parrocchiale cattolico con un contributo di 20.000 euro.
(ZENIT/ACS – ZENGARINI)








All the contents on this site are copyrighted ©.