2007-11-25 13:58:43

Le Missioni Cristiane per i ciechi nel mondo in aiuto dei bambini etiopici con gravi patologie della vista


Iniziamo oggi una nuova rubrica del nostro Radio Giornale, sulla scia della nuova Enciclica di Benedetto XVI, di prossima pubblicazione, sul tema della speranza. Si tratta di uno spazio dedicato a quanti - donne e uomini, religiosi e laici - stanno testimoniando, spesso nel silenzio e tra molte difficoltà, la forza straordinaria della speranza evangelica. La prima storia che vogliamo raccontarvi ha per scenario l’Etiopia, dove da 10 anni c’è una speranza in più per i bambini affetti da patologie visive: è la Clinica di Oftalmologia St. Francis nella cittadina etìope di Nazareth. Nel solo 2006, grazie al sostegno di CBM, le Missioni Cristiane per i Ciechi nel Mondo, sono state compiute 1000 operazioni di cataratte e oltre 20 mila visite di controllo. Sulla realtà di questa clinica e i benefici per la popolazione, Alessandro Gisotti ha intervistato il dottor Mario Angi, presidente di CBM Italia:RealAudioMP3

R. – La clinica si trova in un’area molto povera intorno a Nazareth, in Etiopia. Qui ci sono campi profughi e molti villaggi con problemi di igiene, cioè mancanza di acqua, mancanza di pulizia degli occhi. Il tracoma e difetti di vista sono frequenti nei bambini. La clinica dà un servizio chirurgico e un servizio di prevenzione.

 
D. – Quale gioia provano questi bambini quando riacquistano letteralmente la vista?

 
R. – Certamente, è un’emozione grandissima perché in Etiopia ci sono malattie genetiche che portano a difetti di vista, quali la miopia elevata o l’astigmatismo, e il fatto di potere identificare e correggere i difetti visivi nei bambini permette loro di andare a scuola e di vedere finalmente quello che imparano. Le patologie congenite, tipo cataratta o tracoma, sono più rare. Però, nei bambini c’è proprio un servizio anche di correzione dei difetti refrattivi e di prevenzione del tracoma che è molto importante. Io affianco i medici locali. La nostra filosofia è quella non di sostituire, ma di affiancarli. Io vado in media due-tre volte l’anno. Abbiamo messo in atto proprio una politica di valorizzazione del personale locale.

 
D. – C’è una storia tra le tante che l’ha colpita, che le rimarrà più di altre nel cuore?

 
R. – C’era una ragazza di 18 anni, con una miopia elevata – 26 diottrie di miopia – che non aveva mai visto nella sua vita. Io le ho proposto un’operazione di trapianto del cristallino e l’ho operata, dandole una vista buona, senza occhiali. L’anno successivo questa ragazza è ritornata per invitarmi a casa sua e mi ha offerto dei maccheroni cucinati all’etiope ed un caffè, dicendomi: “Grazie, dottore, perché mi hai ridato i miei occhi”. E questo mi ha molto colpito.

 
D. – E adesso, per Natale, in realtà anche per celebrare il centenario – perché CBM festeggia nel 2008 i cento anni dalla sua nascita – c’è un’iniziativa particolare: il calendario “Sguardi” che riguarda proprio questi bambini. Ce ne vuole parlare?

 
R. – E’ stata un’idea del fotografo Pino Ninfa il quale ha dato delle piccole camere fotografiche digitali a questi bambini che avevano in qualche modo ritrovato la vista, con gli occhiali o con gli interventi, e ha fatto fotografare ai bambini la loro realtà familiare. Ovviamente, lui si è messo alle spalle dei bambini ed ha fotografato il bambino che fotografava la famiglia, per cui le foto sono molto spontanee: gli sguardi di questi bambini che riscoprono il mondo e che ci portano all’interno delle loro famiglie in maniera spontanea, sono veramente state una sorpresa anche per me, perché sono di una poesia, di una spontaneità incredibili.

Per avere maggiori informazioni sull’attività delle Missioni Cristiane per i Ciechi nel Mondo ed eventualmente acquistare il calendario “Sguardi”, si può visitare il sito Internet www.cbmitalia.org







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