2007-11-24 11:53:41

Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Solennità di Cristo Re


In questa ultima Domenica del Tempo Ordinario, Solennità di Nostro Signore Gesu’ Cristo Re dell’Universo, la Liturgia ci presenta il Vangelo della crocifissione di Gesù. Il Signore viene schernito dai capi e dai soldati. Anche uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava. Ma l'altro lo rimproverava e rivolto a Cristo, dice: “Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno”. E il Signore gli risponde:

“In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”.

Sulla Solennità di Cristo Re ascoltiamo il commento del teologo, don Massimo Serretti, docente di Cristologia alla Pontificia Università Lateranense:RealAudioMP3

 
In questa Solennità la Liturgia della Parola ci porta sotto la Croce in mezzo al frastuono degli schernitori. Due misteri si congiungono: la croce e la regalità. I più misconoscono questi due misteri presi in se stessi ed ancor più il loro connubio nell’innalzamento di Cristo in croce. La nostra città è satura di abissi di sofferenza, ma pochi hanno tempo per guardarli e ancora di meno per viverli. Per non parlare poi della maestà regale. In una società di uomini cosiddetti democratici, non c’è e non ci deve essere nulla che alluda ad una grandezza regale. I nostri figli non sanno più che cosa sia e se ci sia una grandezza. Tutto è pari, tutto è uguale, ma Gesù Cristo è il Re e questa è la motivazione della sentenza di morte affissa sulla sua croce: “Gesù Nazareno Re dei Giudei”. Egli è il Re, anche se, come dice l’autore della Lettera agli Ebrei, al presente non vediamo ancora che tutto sia sottomesso a Lui. Coloro che lo conoscono, conoscono la qualità del suo Regno, Regno eterno e universale, Regno di verità e di vita, di santità e di grazia, Regno di giustizia, di amore e di pace.







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