Il CELAM condanna l’irruzione di 200 manifestanti nel Duomo di Città del Messico
“Un segno contraddittorio rispetto alla cultura messicana e alla Chiesa”: così, mons.
Raymundo Damasceno Assis, presidente del CELAM, il Consiglio episcopale latinoamericano,
in una lettera all’arcivescovo di Città del Messico, il cardinale Norberto Rivera
Carrera, in seguito all’irruzione, domenica scorsa nel Duomo della capitale messicana,
durante l’Eucaristia, di 200 manifestanti che ha provocato danni materiali. Durante
l’irruzione, sono state anche pronunciate frasi offensive contro Benedetto XVI e
lo stesso porporato. Un atto vandalico che il giorno stesso il cardinale Rivera Carrera
aveva definito “espressione inequivocabile dell’intolleranza religiosa e dell’odio
alla Chiesa cattolica”. “Questa bella Cattedrale – scrive nella lettera mons. Damasceno
Assis - è un chiaro simbolo della fede dei credenti in Gesù Cristo e di un popolo
che l’ha assunta come la propria cultura, nonché della presenza evangelizzatrice della
Chiesa al servizio di questo popolo”. Pertanto, “la presidenza del CELAM esprime una
ferma condanna di questo atto, augurandosi, nell’esprimere solidarietà a tutta la
Chiesa del Messico, che episodi di questo genere non abbiano a ripetersi”. (L.B.)