2007-11-23 15:47:30

Un anno fa moriva il padre gesuita Angelo D'Agostino, difensore degli orfani e dei minori sieropositivi del Kenya


Un anno fa, scompariva il padre gesuita, Angelo D'Agostino, uno dei pionieri dell'assistenza ai bambini malati di AIDS in Kenya. Una quindicina di anni fa, il religioso italo-americano aveva fondato, nella località di Karen, il "Nyumbai Children's Centre", una struttura di eccellenza a livello medico-sanitario ed educativo, che oggi ospita oltre 100 minori. Il Centro, gestito dalle suore lauretane, è il fulcro di un progetto di assistenza più ampio per oltre 2600 orfani kenyani e rappresenta il più vasto programma cattolico per bambini affetti da HIV. Al microfono della collega della redazione inglese della nostra emittente, Beth Hay, la vicepresidente di Nyumbani Italia, Adriana Dipero Lodi, racconta il suo incontro con padre D'Agostino e la sua struttura:RealAudioMP3


R. - Devo dire che ho trovato un’atmosfera incredibile e dei bambini curati, gioiosi e sorridenti. E’ stato un amore a prima vista ed è stato un incontro straordinario anche con questo uomo, a fianco del quale ho avuto veramente il privilegio di vivere un’esperienza incredibile in questi 13 anni. Come Nyumbani Italia, siamo molto impegnati nel progetto del villaggio di Nyumbani, al quale ha contribuito la Regione Lazio e Cor Unum con dei grandi contributi, che hanno permesso il decollo del progetto. Siamo ora nella terza e più onerosa fase: abbiamo infatti ancora bisogno di costruire 52 case ed altre strutture. Una parte del villaggio è già operativa ed abbiamo più di 200 bambini che ci vivono. Le scuole stanno funzionando ed abbiamo anche aperto una falegnameria che sta dando lavoro ai locali e darà, in futuro, una possibilità di addestramento per i giovani. Negli ultimi due anni, abbiamo contribuito con la costruzione di 11 case. Costruire una casa significa dare un tetto ed un futuro ad almeno 10 persone: 10 persone che non hanno mai avuto una casa, 10 persone che non conoscono la parola "domani".

 
D. - Possiamo spiegare chiaramente chi sono questi bambini e chi abitata in queste case?

 
R. - I bambini che abitano in queste case sono tutti orfani di genitori morti a causa dell’AIDS, che vivono con un nonno o una nonna che si fanno carico non soltanto dei propri nipoti; si fanno carico anche di altri bambini che vivono nella stessa famiglia. Tutto questo al fine di trasmettere una eredità culturale, una eredità di tradizioni che non snaturi però il carattere africano delle persone. Si rispetta la cultura locale.







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